Auto, in arrivo i seggiolini con i sensori «salva-bebè»
Li chiamano «sensori salva-bebé», e sono una novità in arrivo per i genitori al volante. Dal prossimo anno, sempre che il Parlamento dia l’okay finale, per evitare di dimenticare i bambini in auto, i seggiolini dovranno fare un balzo tecnologico.
Lo prevede una legge ad hoc , una postilla al codice della strada, di cui in questi giorni si sta discutendo a Roma (per la cronaca: ieri la Camera ha dato il via libera e si passa ora al Senato). I seggiolini dei bambini, a partire dal primo gennaio, dovranno «essere dotati di un dispositivo acustico e luminoso atto a rilevare la presenza di un bambino nell’abitacolo». Insomma, in parole povere, dovranno avere un sensore simile a quello già in voga per la cintura di sicurezza, quell’invisibile delatore che, accortosi delle tue mancanze, fa scattare un insopportabile bip-bip-bip, sempre più forte e sempre più martellante. E l’unico modo per zittirlo è, appunto, allacciarsi la cintura.
Infatti, se in macchina esiste ormai una spia un po’ per tutto - dalla spia per l’abs non funzionante a quella per i fendinebbia anteriori attivati - nessuno aveva ancora pensato alla questione dei bimbi dimenticati.
Il problema è arcinoto, perché i casi, anche se non sono frequenti, destano sempre un certo scalpore. Stiamo parlando dei genitori che, per distrazione, fretta o stress, dimenticano il loro fantolino nell’abitacolo al sole, spesso con esiti mortali. Non è una dimenticanza sciocca, come scordarsi di un compleanno o non riuscire più a farsi venire in mente come si chiamava il settimo re di Roma, ma un vero e proprio black out della mente, un buco nei nostri ricordi (gli esperti lo chiamano «amnesia dissociativa»). Secondo il tragico conteggio dell’agenzia La Presse , sono stati sette i casi mortali in Italia negli ultimi dieci anni. E con il caldo di questi giorni, è difficile non pensarci.
La legge in discussione, come si diceva, passerà ora al Senato, ma il tema non è certo divisivo e si preannuncia una rapida approvazione. Più dubbio, invece, il destino degli incentivi all’acquisto dei nuovi seggiolini, auspicati dal ministro dei Trasporti Toninelli, ma per i quali bisognerà trovare le coperture adeguate (dovranno rientrare nella legge di bilancio di ottobre).
Anche senza la legge, peraltro, gli allarmi salva bambini sono già in commercio, anche a Trento. Ci sono seggiolini con sensori incorporati e braccialetti anti-abbandono. Ti avvisano con spie luminose, segnali acustici o notifiche sul cellulare - o tramite un app apposita (le app sono come le spie del cruscotto, ce n’è una un po’ per tutto). Su Internet, poi, si può acquistare anche il singolo dispositivo: i vari modelli costano dall’ottantina di euro in su, e possono essere applicati al seggiolino che già si possiede.
Soluzioni di ogni tipo e per tutte le tasche, dunque. Ma tutte pensate per evitare altri bambini morti. Per questo, è l’auspicio, un bip-bip-bip molto insistente forse può aiutare.