Victoria's Secret in crisi: il sesso non vende più
Ha da poco aperto una nuova boutique flagship lungo il «miglio d’oro» di Fifth Avenue e l’anno scorso ha portato per il suo show annuale le donne più belle del mondo a Shanghai. In patria però Victoria’s Secret sta perdendo i pezzi. Alle clienti americane dell’anno del #MeToo non piace più la catena di lingerie pensata per soddisfare le fantasie del maschio eterosex.
Reggiseni a balconcino, trasparenza, pizzi neri, raso frusciante, sexy spinto o ingenuo neo-vittoriano: sono oltre 40 anni che Victoriàs Secret, fondata da una coppia di San Francisco il cui «lui» non voleva più sentirsi imbarazzato ad accompagnare la sua «lei» nell’acquisto della biancheria, domina il mercato dell’intimo. La catena i cui negozi sono all’insegna del rosa shocking è ancora la number one negli Usa ma il primato sembra decisamente in declino.
«Il sesso non vende», ha decretato il «Wall Street Journal» di fronte a un calo del 41% del 41% del titolo del gruppo L. Brand a cui fa capo la catena. Un anno fa in una analisi di mercato di Wells Fargo il 68% degli interpellati aveva dichiarato che le offerte della catena gli piacevano «meno che in passato», mentre sei su dieci pensavano che il brand fosse «falso» o «forzato».
Le dimissioni mercoledì della Ceo Jan Singer dopo una polemica seguita a frasi anti-trans di un altro executive del gruppo, sono state l’ennesimo segnale che qualcosa non funziona più nel rapporto tra Victoria’s Secret e le consumatrici.
Un problema è certamente l’e-commerce, un altro il fatto che le donne vogliono indossare biancheria più comoda dei reggiseni a balconcino coi ferretti e le imbottiture del «miracle bra» che negli anni ‘90 fece la fortuna del brand. Mentre spopolano tra le consumatrici gli stili ispirati allo sport, il marketing da «boudoir» non aiuta: l’ultima sfilata a New York degli «Angeli» di Victoria’s Secret - in passerella star come Adriana Lima, Gigi e Bella Hadid, Kendall Jenner, Karlie Kloss e Winnie Harlow in reggiseno, tanga e tacchi a spillo - è stata l’esatta fotocopia della prima organizzate nel 1995 davanti a maschi miliardari il cui conto in banca era indirettamente proporzionale ai centimetri di stoffa addosso alle top model.
L’appuntamento, che andrà in onda il 2 dicembre su Cbs, ha avuto il suo corredo di polemiche: in controtendenza con modelli di bellezza ispirati alla diversita«, il Chief Management Officer Ed Razek, intervistato da Vogue, ha spiegato che Victori’ss Secret non include modelle trans o extralarge nella colossale stravaganza perchè la passerella deve essere «una fantasia».