Paese che vai, cocktail che trovi: ecco dieci suggerimenti
Da Dublino a Puerto Rico, da L’Havana a Marsiglia passando per Bruxelles, ecco gli aperitivi più famosi da ordinare quando si viaggia.
Irish Coffee a Dublino - Un bicchiere di caffè bollente con whisky e panna: è il tradizionale caffè irlandese, nato per caso, come d’altronde quasi tutti i cocktail, e diffuso nel mondo. Venne servito per la prima volta nel 1942 da un barman dell’aeroporto di Shannon che decise di unire al solito caffè qualcosa di forte e ne nacque - con l’aggiunta di altri ingredienti – la bevanda calda e alcolica più famosa d’Irlanda.
Mojito a L’Havana - Cuba è la patria di numerosi cocktail che hanno conquistato il mondo; tra questi c’è il mojito, drink a base di rum, zucchero di canna, foglie di menta schiacciate nel ghiaccio, lime e con l’aggiunta di acqua gassata. Se vi trovate a L’Havana è d’obbligo ordinare un mojito nel caffè più famoso, La Bodeguita del Medio, locale frequentato da artisti e scrittori, tra cui Pablo Neruda ed Ernest Hemingway, che fecero conoscere in Europa questo squisito e fresco drink alcolico. Pare che negli anni Quaranta il barman Angel Martinez lo abbia inventato unendo gli ingredienti tipici dell’isola – rum, zucchero di canna e lime - in un bicchiere con cubetti di ghiaccio, premendo lievemente alcune foglie di menta. La versione europea del cocktail è con gli ingredienti schiacciati con il pestello nel ghiaccio tritato. Sempre a L’Havana c’è un altro storico locale: El Floridita, dove è nato il daiquiri, cocktail a base di rum, lime e sciroppo di zucchero; anch’esso conquistò l’illustre frequentatore di Cuba, Ernest Hemingway.
Piña Colada a Portorico - Cocco, rum e ananas: è la Piña Colada, un cocktail fresco ed esotico nato negli anni Cinquanta in un bar di Portorico e riconosciuto come bevanda nazionale nel 1963. L’inconfondibile gusto del drink, che ha conquistato i palati di tutto il mondo, è dovuto al perfetto mix degli ingredienti: 3 centilitri di crema di cocco e di rum bianco e 9 di succo d’ananas. Generalmente è servito con il ghiaccio, una fetta d’ananas e una ciliegia al maraschino. La versione analcolica si chiama “Vergine”.
Pisco Sour a Lima - Intenso e aromatico, il Pisco sour o Manhattan Pisco è il cocktail nato in Perù dal pisco, il celebre distillato di mosto d’uva su una base sour che prevede succo di limone, ghiaccio e zucchero. Il cocktail, che dilaga in tutto il mondo, si beve con la chiara d’uovo o miscelato con il whisky, il vermourth, l’angostura, una scorza d’arancia e molto ghiaccio tritato. Anche in questo caso la bontà del drink è data dall’armonia degli ingredienti mescolati: 4,5 centilitri di pisco, 3 di succo limone, 2 di sciroppo di zucchero, un albume d’uovo e 2 gocce di angostura.
Spritz a Venezia - “Spritzen” in tedesco significa “spruzzare”: pare, infatti, che i soldati dell’Impero austriaco presenti nel Triveneto non reggessero molto la gradazione dei vini locali e li allungassero con acqua gassata. La tradizione vuole che da quell’usanza nei primi anni Venti sia nato lo Spritz, cocktail ormai famoso in tutto il mondo, un mix di vino bianco secco, Aperol, arancia a spicchi e ghiaccio. Da qualche anno lo Spritz – con numerose varianti - è diventato il cocktail più bevuto in Italia, superando l’altro nostro drink tradizionale, il Negroni, a base di gin, Bitter Campari e vermut rosso, anch’esso esportato ovunque e nato a Firenze negli anni Venti.
Cosmopolitan a New York - Amato da Madonna, bevuto da Marylin Monroe nel film “A qualcuno piace caldo” e onnipresente nella serie televisiva “Sex and the city”, il Cosmopolitan è il cocktail più famoso di New York. Mix di vodka, cointreau, succo di lime e di mirtillo, il drink pare sia nato nel 1927 da un barista scozzese che mescolò vari alcolici: whisky, vermuth, punch e vodka, creando un drink molto apprezzato. Solo negli anni Quaranta al cocktail vennero aggiunti anche il gin e lo sciroppo di lampone e quello di limone.
White Russian a Bruxelles - Vodka, caffè e panna montata: il cocktail White Russian non è russo come fa supporre il nome, ma è nato a Bruxelles alla fine degli anni Quaranta e creato per omaggiare la visita dell’ambasciatore statunitense nell’hotel Metropole della città belga. E’ una variante dell’Irish coffe o del Black Russian a base di vodka e liquore di caffè; nonostante la sua gradazione piuttosto alta, il drink si caratterizza per un gusto molto delicato, dolce e cremoso, portato alla notorietà anche dal protagonista del film “Il Grande Lebowski”, Jeffrey, che ne va matto.
French Connection a Marsiglia - L’unione di Cognac e Amaretto di Saronno, i due classici drink rispettivamente francese e italiano, ha creato negli anni Cinquanta uno dei più famosi cocktail di Marsiglia. Erano anni di criminalità, quando la droga passava tra gli Stati Uniti e la Francia creando French Connection, l’organizzazione malavitosa locale. Da qui il nome al drink, dolce e morbido, da bere rigorosamente con tanto ghiaccio.
Caipirinha a Rio de Janeiro - Conosciuta in tutto il mondo, la Caipirinha è il cocktail più famoso del Brasile, composto dall’acquavite di canna da zucchero chiamata cachaça, lime a spicchi premuti lievemente nello zucchero di canna e ghiaccio tritato. Il suo nome deriva da “caipira”, termine con cui i portoghesi si riferiscono ai brasiliani che vivono nelle zone rurali del Paese. Il drink è diffuso ovunque, così come la sua variante più famosa, la Caipiroska, dove si usa la vodka al posto della cachaça.
Margarita a Cancún - E’ tra i cocktail più famosi al mondo, nato in Messico, probabilmente in un bar di Juarez da un barman che, non conoscendo la ricetta di un cocktail ordinato, la inventò al momento creando il celebre drink. Un’altra leggenda vuole che sia nato dall’esperimento di un’attrice americana che voleva usare la tequila in modo più fantasioso. Il cocktail è a base di tequila, Cointreau o liquore all’arancia, servito in un bicchiere il cui bordo è stato ricoperto di sale e prima inumidito con il succo di una fetta di lime. Il Margarita è anche la base per numerose varianti shakerate e aromatizzate alla frutta.