Tre Bicchieri Gambero Rosso il Trentodoc va alla grande entrano Teroldego e Vino Santo
La guida «Gambero Rosso» dei vini taliani porta qualche movimento nel Trentino dei «tre bicchieri», il massimo riconoscimento nazionale. In un panorama ancora dominato dalla denominazione Trento (7 su 13) quasi immobile rispetto allo scorso anno (7 a 7 con poche variazioni: Altemasi in entrata e Moser in uscita) e tante conferme (Ferrari, Balter, Maso Martis, Rotari, Letrari, Cesarini), rispetto ad un anno fa i bicchieri aumentano (+2), ma soprattutto si fa avanti il grande Rotaliano (2) e per la prima volta ottiene il prestigioso riconoscimento il Vino Santo (2003 - Produttori di Toblino). E forse questa è la notizia più bella. Conferma, ma il contrario sarebbe una notizia, per il San Leonardo (2015).
Scrive il Gambero nella sua nota: «Da una parte le bollicine di Trento, dall’altra i vini fermi. La qualità crescente del Trentino si evince in tutte le tipologie, per quanto sia la spumantistica a trainare la notorietà vitivinicola dell’areale. Questi ultimi, gli spumanti appunto, convincono sempre più, non solo per la mera qualità organolettica, ma (e soprattutto) perché riescono a trasmettere tutta l’essenza territoriale, fatta di vigneti in altura e di un microclima di montagna. È così che i Metodo Classico Trentodoc hanno una loro originalità e quindi non temono confronti con le altre illustri bollicine del nostro Paese».
Per i «Tre Bicchieri 2020» il Gambero titola: «Rivoluzione Teroldego». Riguardo i vini fermi, si scrive, «sottolineiamo ancora una volta l’exploit del Teroldego Rotaliano, che si conferma il grande rosso trentino. Ciò è attestato sia dai Tre Bicchieri, sia dalla qualità diffusa sempre crescente tra tutti i produttori. Ci sembra che lo stacco con gli altri bianchi e rossi sia notevole, ma questo deve solo spingere i produttori a concentrarsi di più su gli altri vitigni, specie quelli tradizionali. Sicuramente il Teroldego sta trovando una sua strada precisa anche attraverso l’iniziativa Teroldego Revolution, nata nel 2018 e volta a creare un disciplinare ideale per una produzione di altissimo livello».
I bianchi e le cooperative: «Sul fronte bianchista apprezziamo soprattutto i Müller Thurgau (sempre più precisi e freschi), mentre ci aspettiamo di più dalla Nosiola in versione secca. Tutt’altro il giudizio espresso su quest’ultimo vitigno quando lavorato per farne vini dolci, frutto di appassimento: una vera risorsa per la viticoltura trentina e, nonostante sia una tipologia meno fortunata nei consumi, sarebbe auspicabile credervi e portare avanti la produzione di Vino Santo. Noi - scrive il Gambero - quest’anno, abbiamo creduto tanto in quello di Toblino, frutto del millesimo 2003. Ci fa ancora più piacere che sia una cantina sociale: ricordiamo che sono aziende che rappresentano tanti viticoltori e tante famiglie del vino che lavorano tutelando l’agricoltura e gli ambienti rurali dei nostri paesaggi. Non v’è dubbio che in Trentino la qualità espressa dalle cooperative sia altissima e riesca a coniugare prezzi centrati a espressione territoriale e originalità. Oltre ad avere, cosa più importante, una corretta gestione che gratifica e valorizza tutti, a partire dai vignaioli».
Migliori vini del Trentino premiati con i Tre Bicchieri 2020
San Leonardo 2015 – San Leonardo
Teroldego Rotaliano 2016 – Barone de Cles
Teroldego Rotaliano V. Le Fron 2016 – De Vescovi Ulzbach
Trentino Müller Thurgau Viàch 2018 – Corvée
Trentino Pinot Nero Maso Cantanghel 2016 – Maso Cantanghel
Trentino Vino Santo 2003 – Toblino
Trento Brut Altemasi Graal Ris. 2012 Cavit
Trento Brut Aquila Reale Ris. 2009 – Cesarini Sforza
Trento Brut Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2008 – Ferrari
Trento Brut Madame Martis Ris. 2009 – Maso Martis
Trento Brut Rotari Flavio Ris. 2011 – Mezzacorona
Trento Dosaggio Zero Letrari Ris. 2012 – Letrari
Trento Pas Dosé Balter Ris. 2013 – Nicola Balter.