Influenza, corsa ai vaccini Record di richieste: distribuite 90mila dosi
Partenza col turbo per la campagna di vaccinazione antinfluenzale in provincia di Trento. Con oggi sarà completata la distribuzione di 76.000 delle 90.000 dosi prenotate dall’Azienda sanitaria e da lunedì partiranno dalle farmacie ospedaliere di Trento e Rovereto, dove sono stoccate, verso i distretti sanitari sul territorio anche le ultime 14.000. Non solo, visto il successo e la grande richiesta il direttore del Dipartimento per la prevenzione Antonio Ferro ha già provveduto ad ordinare altre 5.000 dosi indispensabili per far fronte alla grande richiesta.
«Siamo già al di là di ogni più rosea previsione» conferma il dottor Ferro. Le cifre, confrontate con quelle dello scorso anno, sono illuminanti. Negli ultimi due mesi del 2018 erano state somministrate in Trentino 80.000 dosi di antinfluenzale, cifra che quest’anno nel giro di pochi giorni sarà eguagliata. E appare oggi assai probabile che si supererà il muro delle centomila vaccinazioni. Il contratto di fornitura sottoscritto dall’Azienda sanitaria prevede che le 90.000 dosi previste possano essere superate del 20% in caso di grande richiesta arrivando alla cifra record di 108.000. «Se i dati si confermeranno così positivi ordineremo le ultime 13.000 dosi già nei prossimi giorni» prevede Ferro. Se poi il trend dovesse confermarsi non è escluso che si possa ricorrere a nuovi ordinativi.
I vaccini antinfluenzali vengono somministrati prioritariamente (e gratuitamente) alle categorie a rischio, cioè persone di età pari o superiore a 65 anni, bambini di età superiore ai 6 mesi e adulti affetti da malattie a rischio, donne nel 2° e 3° trimestre di gravidanza, medici e personale sanitario di assistenza, contatti e familiari di soggetti ad alto rischio, addetti a servizi pubblici e precisamente forze di polizia e vigili del fuoco, personale a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani. La maggior parte delle dosi passano dai circa 370 medici di famiglia, che vanno a ritirarle nei vari distretti sanitari di valle e le forniscono ai loro assistiti. E sarà stato forse per la grande richiesta ma in questi giorni i medici in diverse zone del Trentino hanno avuto difficoltà di approvvigionamento. Lo segnala in particolare il segretario della Cisl medici, Nicola Paoli. secondo cui nei distretti i medici si sono visti consegnare quando andava bene la metà delle dosi richieste. «Ci chiediamo a cosa serve il marketing pubblicitario con manifesti, locandine, annunci alla popolazione di recarsi dal proprio medico di famiglia, se poi non ci forniscono dei quantitativi richiesti in tempi non sospetti,a causa della loro disorganizzazione» afferma il medico sindacalista.
«Può essere - ammette il dottor Ferro - che in qualche distretto si sia verificata una disorganizzazione nella distribuzione ma questo è dovuto anche ai numeri impressionanti di richieste». A conferma della corsa alla vaccinazione da segnalare come ieri pomeriggio nelle tre ore di somministrazione nella sede di distretto a Trento, in via Degasperi, si siano vaccinate ben duecento persone; chi fa parte delle categorie a rischio può infatti presentarsi anche direttamente nelle sedi all’azienda sanitaria, secondo il calendario indicato nel sito web. Altro dato interessante è la quantità di operatori sanitari che sta aderendo alla campagna vaccinale; nella scuola per infermieri, ad esempio, sono 310, il triplo rispetto all’anno scorso.