Star Wars, personaggi e lingue, ci vuole un ripasso
Sono passati 42 anni (e 350 titoli tra film, libri, trasmissioni televisive, fumetti e videogames) dal primo film della saga, ma Star Wars non ha ancora esaurito di esercitare il suo fascino su milioni di fan. Non tutti quelli che andranno al cinema a vedere L’Ascesa di Skywalker (800 copie dal 18 dicembre) hanno visto però l’intera saga o sono fan accaniti a conoscenza di tutti i dettagli. E allora ecco che Babbel ha messo insieme per chi avesse bisogno di un ripasso una lista dei personaggi e dei dati più importanti.
Grandi tematiche come buoni contro cattivi, luce contro buio e natura contro tecnologia permeano tutti i dettagli dell’universo di Guerre Stellari, in particolare i nomi dei personaggi: Origine dei nomi
Luke Skywalker
L’origine del nome “Luke” può essere ricondotta al latino “Lucas” o al greco “Loukas”: sia Lucas che Loukas significano “proveniente dalla Lucania”. Non ci sono sottostrati mitologici, quindi, in questo caso. Tuttavia, il nome assomiglia anche ad un’altra parola greca: “leukos”, cioè luce. Abbastanza interessante, visto che stiamo parlando di combattere il lato oscuro, vero? E che dire, poi, dell’assonanza con il nome del regista stesso? Forse George Lucas ha voluto mettere un po’ di se stesso nella personalità dell’eroe principale della saga. Nelle prime stesure del copione, il cognome di Luke era “Skykiller”… per fortuna il regista ha optato per il più poetico ed evocativo “Skywalker”.
Principessa Leila Organa (Leia Organa nella versione originale)
Il nome nella versione originale del film è Leia Organa e suona molto simile a “Principessa Dejah Thoris”, protagonista di “John Carter di Marte”, scritto da Edgar Rice Burroughs negli anni ’30. E questa non è probabilmente una coincidenza, vista la già citata passione di George Lucas per i romanzi di fantascienza.
Il cognome Organa, infine, rispecchia chiaramente il ruolo assunto dalla principessa nel conflitto tra il mondo naturale e quello tecnologico e meccanizzato dell’Impero Galattico.
Jan Solo (Han Solo nella versione originale)
Per continuare sulla scia mitologica, “Jan” è una forma arcaica di John (o Hans, Jan, Jean…) e “Solo” è probabilmente un tributo a Napoleon Solo, affascinante spia protagonista della serie americana degli anni ’60 “The man from U.N.C.L.E.”.
Chewbecca (Chewbacca nella versione originale)
L’ispirazione per il braccio destro di Jan Solo, un alieno Wookie alto due metri, deriva dal cane di George Lucas, un Alaskan Malamute di nome Indiana (sì, certo, ha ispirato anche quel personaggio). E il nome da dove arriva? Non lo sappiamo con sicurezza… quel che è certo è che il suono ricorda molto собака, il vocabolo russo che significa “cane”.
Jedi
Il nome dell’ordine di cavalieri che protegge la galassia dal male ha probabilmente più di un’origine. Gli appassionati di fantascienza sicuramente affermeranno che il vocabolo è stato ispirato ai signori di Barsoom del cosiddetto “Ciclo di Marte” ai quali ci si rivolgeva con l’onoreficenza “Jed” o “Jeddak”.
Dall’altro lato, si pensa che “Jedi” sia un tributo al regista giapponese Akira Kurosawa e in particolare ai suoi film sui samurai: infatti, la parola giapponese che si usa per indicare questo particolare genere è “jidai-keki”. Potremmo considerarla una coincidenza se non fosse per il fatto che Lucas ha ripetutamente citato Kurosawa come propria fonte di ispirazione e ha addirittura detto che i litigiosi paesani de “La fortezza nascosta” hanno ispirato R2-D2 e C-3PO.
Obi Wan Kenobi
Anche qui troviamo un omaggio ai film sui samurai di Akira Kurosawa e alla cultura giapponese. “Obi” è il nome della fascia utilizzata per chiudere il kimono, “ken” è la traduzione giapponese di spada e infine “wan” ricorda l’onoreficenza giapponese “san”.
Ancora non siete convinti che anche qui ci sia lo zampino di Kurosawa? Cambierete idea appena sentirete questo aneddoto: durante i casting, prima di offrire la parte a Sir Alec Guinness, Lucas aveva contattato la superstar giapponese Toshiro Mifune (già protagonista di numerosi lavori di Kurosawa come “La fortezza nascosta” e “I sette samurai”). Dopo il suo rifiuto, Lucas gli offrì di nuovo la parte di Darth Vader ma l’attore… semplicemente non era interessato a recitare in un “film per bambini”.
Dart Fener (Darth Vader nella versione originale)
La credenza più comune a proposito di questo nome è che derivi dalla traduzione olandese di “padre oscuro”. Questo suonerebbe tuttavia come “donker vader” che, diciamocelo, non è proprio un nome spaventoso per il Signore Oscuro dei Sith. Lucas ha rivelato che il nome sarebbe una combinazione delle due frasi “death water” e “dark father” (“acqua mortale” e “padre oscuro”). Questa connessione era in realtà una premonizione? Assolutamente no: nella prima stesura de “L’impero colpisce ancora”, Fener non era il padre di Luke. Di conseguenza, la scelta del nome non si può considerare pianificata.
Un’altra teoria si basa sulla scelta dei nomi degli altri Sith che, nella versione originale, sono molto evocativi: Sidious (che ricorda Insidious, cioè Insidioso), Maul (ferita provocata da un animale feroce), Grievous (dolore, lutto). Seguendo questa teoria, il nome “Vader” dovrebbe ricordare “Invader”, cioè invasore.
Yoda
L’origine del nome “Yoda” è avvolta nel mistero ma ci sono ugualmente due possibilità: “yoddha”, parola sanscrita che significa “guerriero”, oppure “yodea”, parola ebraica che indica “uno che conosce”. Entrambe teorie interessanti, vero?
R2-D2
Il nome nasce dal film “American Graffiti”, sempre di George Lucas: il regista, infatti, avrebbe sentito il suo tecnico del suono Walter Murch chiedere a un assistente il “Reel 2, Dialog Track 2” (bobina 2, traccia 2). Murch abbreviò il tutto in R-2-D-2. Lucas pensò che fosse un nome molto interessante e lo inserì nel copione di Star Wars.
Le lingue
Le lingue create per Star Wars (a differenza di altre saghe come “Il Signore degli anelli” e “Star Trek”) non hanno una grammatica funzionale, vocabolario e sintassi. Il tecnico del suono che ha lavorato per il film, Ben Burtt, ha affrontato l’invenzione delle lingue aliene nello stesso identico modo utilizzato per tutti gli altri effetti sonori: sono tutti evocativi, creano atmosfera e sono assolutamente lontani da qualsiasi linguaggio inventato.
Huttese
La più parlata nel film, si ispira alla lingua inca Quechua. Burtt si è appropriato solo dei suoni delle parole, anche se alcuni vocaboli sono presenti nell’Huttese (con significato ignoto, tuttavia poiché Burtt non lo conosceva).
Questa lingua viene parlata soprattutto a Tatooine e da molti personaggi, compresi Greedo il giovane, Jabba the Hutt e il suo entourage.
Jawaese
Il jawaese si ispira al linguaggio zulu e ad altre lingue africane. Dopo aver registrato gli attori che recitavano frasi e parole, Burtt velocizzò il nastro per ottenere le voci alte dei Jawa.
Ewokese
Mescolanza di lingue mongole, tibetano, nepalese e kalmyc.