Sport di squadra, la Puglia apre A Roma il governo litiga ancora E il Trentino prende tempo
In Trentino è stata annunciata per il 28 giugno, ma sin aspettano conferme, in Alto Adige è data per imminente, ma a Roma invece si litiga ancora nel governo e nel frattempo il presidente della Puglia, Michele Emiliano, brucia tutto sul tempo e dà il via libera a partire da oggi.
Si tratta della vicenda, a tratti scarsamente trasparente, degli sport di squadra e di contatto, pe ri quali inizialmente il governo centrale aveva previsto il via libera già per lo scorso 15 giugno. Ma all'epoca si mise di traverso il ministro delal salute, Roberto Speranza, su suggerimento del comitato tecnico-scientifico, impressionato da un cluster di coronavirus in una clinica geriatrica romana, un episodio che aveva suggerito di non riaprire le partite di calcetto, il beach volley in spiaggia eccetera.
La ripartenza delle attività sportive amatoriali di contatto fa discutere e divide Governo e Comitato tecnico scientifico.
Da una parte c’è il ministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora, che avrebbe voluto far riprendere ogni attività già la scorsa settimana ma, al termine di una lunga discussione in Consiglio dei ministri, ha dovuto accettare il rinvio al 25 giugno. Dall’altra il Comitato tecnico scientifico, che continua a ritenere pericolosa la ripresa delle partite di calcetto tra gli amici e di tutti gli altri sport di contatto a livello amatoriale.
«Mi avete scritto e fatto sentire con forza, dopo che il Consiglio dei ministri ha deciso lo slittamento dal 18 al 25 giugno della ripresa degli sport di contatto, la voglia e la necessità di ricominciare a giocare nei centri sportivi di tutto il Paese, consentendo a migliaia di gestori e lavoratori di riprendere le loro attività - ha scritto in mattinata Spadafora - Per questo, prima dei termini previsti, ho incontrato in video conferenza il presidente Bonaccini e i rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che hanno stilato le indicazioni per la ripresa immediata, che saranno approvate domani».
«Già ieri ho anticipato il mio parere favorevole alla riapertura - ha aggiunto Spadafora - Manca solo l’assenso del ministro Speranza: appena lo darà si potrà ricominciare». Nel pomeriggio, però, è arrivato il parere contrario degli esperti del Comitato tecnico scientifico, che hanno ribadito l’importanta del distanziamento sociale e la pericolosità delle attività sportive a livello amatoriale per l’attuale situazione epidemiologica.
Un parere che ha provocato l’immediata reazione di Spadafora, che peraltro la scorsa settimana aveva subito promesso l’impegno economico del Governo per sostenere società e associazioni ancora impossibilitate a ripartire. «Sono riprese praticamente tutte le attività - ha osservato il ministro in serata - i gruppi di amici si vedono e passano ore insieme, mangiando allo stesso tavolo, ma soprattutto abbiamo visto in ogni parte d’Italia persone giocare ad ogni tipo di sport nei parchi o sulle spiagge».
«Riprendere le attività dei centri sportivi con le garanzie assicurate dal documento delle Regioni su sanificazione e mantenimento dei dati per i giorni necessari, aumenterebbe, io credo, la sicurezza per tutti - ha concluso Spadafora - Non sono d’accordo con questo parere del Cts: confermo il mio parere positivo e resto in attesa del parere del ministro Speranza». La palla passa dunque nel campo del ministro della Salute, che dovrà risolvere la diatriba tra il ministro per lo sport e il Comitato tecnico scientifico.