Verona, Festival della Bellezza travolto dalle polemiche: nessuna donna fra i relatori
Travolto dalle polemiche il Festival della Bellezza, quest'anno all'Arena di Verona da venerdì 11 settembre, per la mancanza di donne nel programma: apre Alessandro Baricco, con una prolusione "Sul Tempo e sull'Amore", l'Arena Agorà, con lui al piano Gloria Campaner, l'unica donna del panel fino al 19 settembre dedicato a "Eros e Bellezza".
Assenza vistosa dell'universo femminile che ha scatenato una serie di violente polemiche sul web, con la presa di posizione ufficiale di Giulia, associazione di giornaliste che ha scritto al festival, ma anche di molte intellettuali, da Alba Donati, a Michela Murgia, a Valeria Parrella oltre a pagine social come quella di Facebook #Boicottmanels, da cui l'onda di contestazioni è partita generando l'hashtag #tuttimaschi.
Risponde oggi all'ANSA Alessandra Zecchini che si occupa del Coordinamento generale del festival, spiegando che ''si è fatto tutto il possibile, dovevamo decidere se andare avanti o annullare, non c'era più modo di cambiare. Quando esce un programma non è facile sapere lo sforzo enorme che c'è dietro per arrivare. I tentativi sono stati molti e fino all'ultimo''.
''Il programma originario - spiega - era molto diverso e prevedeva appuntamenti in tutta Italia, doveva essere ospitato nei teatri di tutta la penisola. In questo primo programma c'erano quattro grandi donne ospiti internazionali: Charlotte Rampling, Ute Lemper, Jane Birkin e Patti Smith. Ute Lemper e Patti Smith sono già state ospiti del festival ed erano felici di tornare con eventi e incontri specifici pensati per il festival, come sempre accade, e il tema annuale che in questo caso era Eros e Bellezza. Poi siamo stati tutti travolti dalla pandemia, una disgrazia che ha colpito il mondo e chiuso tutti i teatri. Da qui abbiamo ricominciato, abbiamo riformulato il programma e si è aperta l'occasione di fare eventi all'Arena di Verona, il più grande dei teatri al mondo, che senza impalcature e senza il palco, è una vera agorà, con questo spazio al centro coperto di sabbia, il pubblico intorno, un contesto di suggestione molto particolare''.
Ma una volta concluso nelle mille difficoltà il programma, non vi siete rese conto dell'assenza delle donne tra gli oratori? ''Siamo ripartiti con molta fretta e chiedendo disponibilità alle donne, certo, che però per una serie di motivi non hanno potuto. A calendario chiuso ci siamo resi conto, ma è un programma che si è composto all'ultimo, con due defezioni di donne proprio all'ultimo minuto. Si doveva chiudere per poter fare il festival, a cui lavorano peraltro tante persone. Siamo dispiaciuti e consapevoli di questo squilibrio.
Avere a che fare con l'Arena è stata un'esperienza ed un'opportunità, ma va gestita, abbiamo anche delle responsabilità e abbiamo fatto il possibile per andare avanti''.
Non avete ritenuto che ci fossero donne all'altezza del panel che si andava creando e che all'Arena di Verona necessitava di un certo richiamo? ''Assolutamente no. Ne abbiamo contattate e invitate molte, poi con alcune siamo andati molto vicini a chiudere, ma proprio alla fine due non hanno confermato. Non è stata una scelta".
Se ne eravate consapevoli, perché non vi siete giustificati in modo preventivo? ''Perché presentando il festival abbiamo puntato sul progetto positivo dell'Arena che era totalmente nuovo. Sì, potevamo farlo, potevamo spiegarci, ma non è che distinguiamo uomo e donna, qui si parla di maestri dello spirito, da Platone a Baudelaire, doveva venire anche Philippe Daverio, con le sue riflessioni su Klimt, lo spirito del festival è questo''.
La seconda parte si apre con Alessandro Baricco (11 settembre), Mogol (11 settembre), Edoardo Bennato (12 settembre), Massimo Recalcati (13 settembre), Morgan con Vittorio Sgarbi (13 settembre), Federico Buffa con Flavio Tranquillo ( 14 settembre), Umberto Galimberti (15 settembre), Gioele Dix (15 settembre), Massimo Cacciari (16 settembre), Stefano Bollani (16 settembre), Alessandro Baricco con Gloria Campaner e Orchestra Canova (18 settembre), Vittorio Sgarbi (19 settembre), Alessio Boni (19 settembre).
Infine la polemica per l'immagine del festival: l'artista americana Maggie Taylor che l'ha realizzata ne rivendica un uso improprio. ''Per l''immagine, che è il simbolo del festival da lungo tempo, noi abbiamo l'autorizzazione dell'agente italiano dell'artista. E' un'immagine che ci ha accompagnato per lungo tempo, non capisco cosa sia successo ora'', spiega Zecchini.