In monopattino nelle zone vietate? Il gps lo spegne (anche a Trento)
All'ingresso dei parchi cittadini e delle zone vietate i monopattini in affitto si spegneranno e lo stesso avverrà se si tenterà di uscire dalla città.
I 500 mezzi che tra qualche settimana compariranno sulle strade di Trento saranno infatti dotati di un sistema di spegnimento automatico collegato al gps che ne regolerà l'utilizzo da remoto. È una delle caratteristiche richieste dal Comune alle società a cui sarà affidato il servizio di sharing che l'amministrazione ha deciso di attivare per dare una alternativa leggera e poco inquinante rispetto ai mezzi di trasporto pubblico, sotto pressione per i problemi di affollamento legati al Covid.
Il sistema di spegnimento automatico è già in funzione in molte grandi città e garantisce il rispetto di spazi dove l'uso dei monopattini elettrici potrebbe risultare pericoloso o molesto. «È una caratteristica che io stesso ho scoperto usandolo a Monaco - racconta l'assessore alla mobilità Alberto Salizzoni - perché all'ingresso di un parco il mezzo si è spento. Pensavo fosse un guasto, poi invece mi hanno spiegato come funzionava il sistema».
Lo spegnimento via gps è una delle caratteristiche richieste dal Comune nell'avviso pubblico emanato per selezionare i soggetti gestori. I termini per presentare i progetti sono scaduti lunedì scorso e sono 4 le proposte pervenute. Di queste almeno una dovrà essere scartata, perché l'avviso stabilisce che i monopattini da affittare dovranno essere in questa prima fase 500 e i gestori che li mettono a disposizione del pubblico non più di 3. La commissione incaricata di valutare i progetti è già al lavoro e nel giro di pochi giorni dovrebbe decidere. Poi ci saranno i tempi tecnici di allestimento delle piazzole di scambio, su terreno comunale, ma entro poche settimane si partirà. Il sistema adottato a Trento sarà quello del flusso libero, gli utenti potranno cioè prelevare un dispositivo in uno stallo abilitato e lasciarlo poi in un altro pagando una tariffa parametrata al tempo di utilizzo.
I monopattini elettrici in sharing potranno circolare nel fondovalle, all'interno di un area che si estende da Gardolo all'Oltrefersina. Niente salite in collina, anche per evitare l'utilizzo in discesa a motore spento che risulta spesso pericoloso.
Quanto alle zone off limits, coincideranno in linea di massima con parchi e aree verdi della città. Sempre per ragioni di sicurezza, legate alla presenza di pedoni e anche al fondo stradale in ciotoli di porfido, i dispositivi, che viaggiano a una velocità massima stabilita dal codice della strada in 25 chilometri orari, rallenteranno automaticamente a non più di 6 chilometri all'ora.
E per contribuire a diffondere la consapevolezza della pericolosità legata a un uso scorretto di questi mezzi, per altro verso agili ed eclettici, il Comune ha deciso di entrare nelle scuole. Un primo accordo è stato preso con l'Istituto d'arte dove la polizia municipale terrà alcune lezioni nelle classi seconde e terze per promuovere un utilizzo responsabile. Per contro i ragazzi dell'Istituto decoreranno 200 caschetti che verranno messi a disposizione degli utenti minorenni (che devono però aver compiuto i 16 anni), per i quali vige l'obbligo di protezione.