Inquinamento da stufe a legna utilizzate in modo scorretto Coppola (verdi) chiama Fugatti
Preoccupazione anche a Trento per la combustione improria di legna nelle stufe.
Il tema viene sollevato ora dalla consigliera provinciale Lucia Coppola, che spiega di aver ricevuto una segnalazione da una abitante di Mattarello «che lamenta la presenza di esalazioni dall’odore acre, presumibilmente riconducibili ai fumi emessi dai camini circostanti la sua abitazione».
L'esponente dei verdi ha presentato sul tema un'interrogazione nella quale fornisce alcuni dettaglio sull'antefatto: «Nelle strette vicinanze si trovano un asilo, una scuola elementare e una scuola media. Tali esalazioni pare impattino in maniera importante sulla qualità della vita, in quanto impediscono di aprire le finestre per non essere sopraffatti da un odore molesto e spesso capace di penetrare in casa persino a finestre chiuse.
La documentazione informativa pubblicata dal progetto LIFE PREPAIR (co-finanziato dall’Unione Europea) e di cui la Provincia Autonoma di Trento è partner riporta che “in molte regioni italiane più del 90% del PM10 generato dal settore riscaldamento domestico deriva dai piccoli apparecchi a legna”.
In aggiunta, si legge che “l’uso delle biomasse in piccoli apparecchi domestici provoca un maggiore inquinamento rispetto al gas e gasolio, generando un rilevante impatto sulla qualità dell’aria, nonché significative conseguenze negative anche sulla salute delle persone (tumori, bronchiti croniche, asma, infezioni polmonari, ecc.). I fumi emanati da apparecchi a legno oggetto di cattivo uso (spesso non vengono bruciati solo pezzi di legno ma anche altri rifiuti) o non in grado di garantire una combustione sicura diventano estremamente nocivi all’ambiente e alla salute.
La cattiva combustione genera fumo visibile e denso, odore sgradevole, cenere scura, molta fuliggine, fiamma rosso scuro e annerimento dello sbocco del camino. L’abitante di Mattarello dopo aver contattato telefonicamente a partire da fine settembre la Polizia municipale, Carabinieri e Vigili del Fuoco è stata invitata a presentare la segnalazione all’Agenzia Provinciale per la protezione dell’ambiente.
L’Appa ha chiesto la documentazione e ha consigliato di mandare la segnalazione anche alla sezione Ambiente del Comune di Trento. A novembre 2020, a fronte di nessuna risposta da parte di Appa e del Comune, la persona ricontatta Appa per ben due volte e finalmente le viene riferito che sarà chiamata dal Nucleo Ambientale di Trento.
A dicembre 2020 viene ricevuta dal Nucleo Ambientale di Trento al quale descrive la situazione e mostra alcuni filmati dei camini in questione. Le viene spiegato che il N.O.A non dispone degli strumenti tecnici necessari per rilevare eventuali esalazioni anomale (competenza di Appa). La persona ha chiesto ufficialmente al NOA che vengano effettuati dei controlli sulla conformità dei suddetti camini in base alle norme vigenti; sulle distanze edilizie dei camini rispetto alle abitazioni confinanti e sulla qualità dell’aria, per accertare se vi sia o meno un nesso di causalità tra i fumi emessi da suddetti camini e la scarsa salubrità dell’aria (odori acri e soffocanti).
A gennaio la persona ricontatta il Nucleo operativo ambientale che riferisce che secondo l’Appa è di APRIE (Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia) la responsabilità di farsi carico del problema.
La signora contatta l’APRIE che risponde che loro si occupano di altro e di contattare il N.O.A.
Una vera odissea che fa emergere gravi problemi organizzativi e di comunicazione: difficile capire chi fa cosa! Ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia di Trento per sapere: la motivazione per la quale Appa non ha provveduto, dopo la segnalazione, a monitorare la qualità dell’aria sopra l’abitato di Mattarello, in prossimità di scuole frequentate da bambini e ragazzi la cui salute deve essere tutelata assieme a quella degli altri abitanti; se non ritenga che questo continuo rimpallo di responsabilità evidenzi la necessità di una migliore comunicazione tra le strutture provinciali e tra quelle provinciali e comunali, in modo da fornire risposte chiare al cittadino senza obbligarlo a continui solleciti che, oltre a far perdere tempo, minano la fiducia nell’ente pubblico; in quale modo viene esplicata l’attività di informazione ed educazione ambientale svolta dall’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente, per promuovere il corretto utilizzo della legna nelle stufe; se la Provincia di Trento esegue periodicamente dei monitoraggi della qualità dell’aria nei piccoli centri, paesi di montagna e frazioni della città dove è più diffuso l’uso delle stufe a legna»..