Corsa all'ecobonus per le auto: esaurito un terzo dei fondi, ma a volare sono i diesel "puliti"
Vanno a ruba gli incentivi dell'ecobonus per le auto a basse emissioni. A due settimane dall'avvio delle prenotazioni da parte dei concessionari, scattate lo scorso 18 gennaio, i fondi messi a disposizione della legge di bilancio sono andati già esauriti per quasi un terzo per quel che riguarda le vetture a benzina e diesel puliti. Dei 250 milioni stanziati ne rimangono infatti circa 170, tanto da far già chiedere alle associazioni di settore nuovi stanziamenti a favore di un settore, quello dell'automotive, che ha particolarmente sofferto gli effetti della pandemia. Meno gettonati invece gli incentivi per le auto elettriche e ibride: dei 120 milioni stanziati ne sono stati prenotati meno di 10. Secondo i dati del portale Ecobonus del ministero dello Sviluppo economico, per le auto con emissioni tra 61 e 135 grammi di CO2 al km (comprensive quindi di alimentazione a benzina o diesel di ultima generazione) sono stati prenotati circa 75 milioni di euro.
Mentre per le auto elettriche o ibride, tra 0 e 60 g/km, sono stati richiesti poco più di 8 milioni di euro. Nonostante gli incentivi siano in questo caso più alti - con la possibilità di arrivare, tra bonus, sconto del concessionario e rottamazione, fino a 10.000 euro per un'auto elettrica - la diffusione ancora non capillare delle ricariche e i costi inevitabilmente più alti delle vetture a zero emissioni rappresentano ancora un ostacolo all'acquisto. Va inoltre tenuto conto che per le auto elettriche pure si può ancora ricorrere anche al primo ecobonus, di cui rimangono fondi residui per oltre 260 milioni.
Per i veicoli ad alimentazione tradizionale ma comunque di ultima generazione, comprese nella fascia tra 61 e 135 g/km, la richiesta è invece altissima. La durata dell'incentivo - pari a 1.500 euro, usufruibile solo con rottamazione e a cui si aggiungono 2.000 euro di sconto del rivenditore - è di sei mesi. Ma, considerando lo scatto della partenza, a metà anno si arriverà solo se i fondi non saranno consumati tutti prima. "Il forte interesse per l'ecobonus - osserva Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - richiama immediatamente l'attenzione sull'esiguità degli stanziamenti previsti ed è lecito prevedere che le risorse pubbliche disponibili per l'acquisto di auto con alimentazione tradizionale, di gran lunga le più richieste, si esauriranno molto prima del 30 giugno. Si pone quindi il problema di stanziare nuovi fondi per proseguire con la campagna di rottamazione anche nel secondo semestre 2021".