Vaccini covid, Svezia e Danimarca preparano il "passaporto". Ma l'Ue frena: prima tutti i cittadini devono avere la possibilità di vaccinarsi
La Svezia sta pensando di lanciare un «passaporto covid» entro l’estate quando, secondo il governo di Stoccolma, saranno stati stabiliti degli standard internazionali.
Ieri era stata la Danimarca a parlare di un «corona pass», un passaporto elettronico che faciliterebbe i possessori a compiere una serie di attività tra le quali viaggiare, da attivare entro febbraio.
«Quando la Svezia e gli altri Paesi ricominceranno a riaprire i loro confini saranno necessari dei certificati di vaccinazione per poter viaggiare e svolgere altre attività», ha detto il ministro svedese per la digitalizzazione Anders Ygeman in una conferenza stampa.
Ma ancora una volta da Bruxelles si replica che questa prospettiva richiede approfondimenti e in ogni caso non può ovviamente essere attuale finché tutti i cittadini dell’unione non avranno avuto l’opportunità concreta di vaccinarsi, altrimenti si tratterebbe di discriminazione certa.
«Il lavoro sui certificati di vaccino Covid interoperabili a livello Ue a scopo medico prosegue, ma eventuali utilizzi per altri scopi», come ad esempio i viaggi, «verranno stabiliti successivamente. Ci sono ancora una serie di questioni da chiarire», spiega un portavoce della commissione Ue.
La Danimarca aveva annunciato di essere decisa a sviluppare un passaporto digitale covid, in collaborazione col mondo delle imprese, per offrire alle persone vaccinate potenziali privilegi, come la possibilità di viaggiare, frequentare ristoranti, partecipare a convegni, festival musicali o eventi sportivi.
Secondo l’annuncio di Copenhagen, da fine febbraio, i danesi dovrebbero essere in grado di controllare il proprio stato di vaccinazione su un sito Web, mentre il passaporto digitale e la relativa app richiederanno probabilmente altri quattro mesi.