Segnana, Ruscitti e Ferro incontrano la Consulta della Salute: «Vaccini, le nostre scelte si dimostrano vincenti»
L’assessore si promuove su tutta la linea: «in diversi casi le iniziative assunte in Trentino sono state replicate in altre Regioni a conferma della loro validità»
TRENTO. La campagna vaccinale è stato il tema al centro di un incontro on line fra l'assessore alla salute della Provincia autonoma di Trento, Stefania Segnana, e i vertici della Consulta provinciale della salute.
Secondo un comunicato stampa della Giunta provinciale "E' stato un incontro partecipato che ci ha dato la possibilità di confrontarci e presentare gli aspetti organizzativi della campagna vaccinale in atto con particolare riferimento ai soggetti ultrafragili, le cui istanze sono state rappresentate dai referenti delle numerose associazioni che compongono il mondo del volontariato in ambito socio sanitario".
L'assessore Segnana ha sottolineato che le indicazioni alla base delle scelte poste in essere a livello provinciale si basano sulle norme emanate a livello nazionale dal Ministero della salute e dall'Istituto superiore di sanità, e che in diversi casi le iniziative assunte in Trentino sono state replicate in altre Regioni "a conferma della loro validità".
Il dirigente generale del Dipartimento Salute, Giancarlo Ruscitti, ha poi risposto ai diversi quesiti posti dalle associazioni circa la vaccinazione dei caregiver sottolineando il ruolo importante dell'accordo sottoscritto con i medici di base e i pediatri, chiamati a segnalare quei casi particolari che non sono ascrivibili in alcuna specifica categoria ma che necessitano di una presa in carico individuale a salvaguardia della salute dei propri congiunti e in generale dell'intera collettività.
All'incontro ha partecipato anche il direttore sanitario dell'azienda sanitaria, Antonio Ferro, che ha spiegato le scelte strategiche adottato al fine di garantire al più presto e comunque entro l'estate l'immunità di gregge. "L'aver scelto di posticipare la somministrazione della seconda dose al 42esimo giorno, come proposto dall'Aifa ci permetterà di vaccinare più persone almeno con la prima dose e ciò, come dimostrano le esperienze di Israele e dell'Inghilterra, rappresenta una scelta etica e non egoistica che si è dimostrata vincente".