A Trento "Milano25", il taxi che ha portato speranza ai bimbi in protonterapia
La tappa dell'allegro camper di "Zia Caterina" che da quando perse il compagno, ucciso dal cancro vent'anni fa, gira l'Italia per donare gioia, amore e tantissimo colore alle vite dei piccoli malati e delle loro famiglie. Tante storie itineranti per una commovente iniziativa di mutuo soccorso: «Vogliamo dire loro che c'è sempre speranza», spiega Caterina Bellandi
TRENTO. Ci sono tragedie, storie umanamente devastanti, che possono trasformarsi in qualcosa di incredibilmente positivo.
Caterina Bellandi, tassista di professione, viveva a Firenze insieme al proprio compagno, Stefano.
Ma quando un cancro se lo è portato via a soli 39 anni, e soprattutto quando lui le ha lasciato il proprio "TaxiMilano25", la vita di Caterina è cambiata per sempre.
Da quel momento infatti "Zia Caterina", come ormai si fa chiamare da tutti, ha iniziato a raccogliere tante altre storie come la sua, anche se con protagonisti spesso diversi: i bambini.
Tutti conosciuti all'ospedale pediatrico fiorentino "Meyer", così come le loro famiglie. Caterina ha dunque deciso di portare gioia, amore e soprattutto tanto, tantissimo colore nelle loro vite. Il suo mezzo di trasporto infatti è un taxi a cui poco è rimasto dei trasporti tradizionali, con una quantità incredibile di giocattoli, strumenti di divertimento, bolle di sapone e tanto altro in ogni più piccolo spazio dell'abitacolo.
E poi un camper, anche quello decisamente bizzarro nell'aspetto ma che, una volta capito il significato più profondo, diventa una vera e propria "storia su quattro ruote".
Sì, perché Caterina ha proprio questo obiettivo: raccontare le storie di queste famiglie, di questi bambini, ognuno dei quali ha scelto di diventare un piccolo "supereroe", come a lei piace definirli, con tanto di rappresentazione a fumetti.
Inoltre, ad ogni disegno sul camper è associato un QR Code, che rimanda proprio alle vicende della bambina o del bambino che ha preso parte a questo incredibile progetto.
Ma c'è di più: Caterina infatti ha fondato una onlus, l'associazione "Milano25", che punta a raccogliere fondi per garantire sostegno relazionale ed emotivo alle famiglie che decidono di vivere questo "mutuo soccorso", appoggiandosi alle diverse realtà sul territorio.
«Dal 2001 ormai porto avanti questo mio progetto, concentrato sulla "nascita altrove"» spiega la stessa Zia Caterina.
«Da quando Stefano mi ha lasciata, ho voluto far sì che il suo taxi diventasse motore di vita, di amore, di gioia. Incontriamo persone, non solo bambini, che hanno ovviamente paura di non farcela, di morire. Vogliamo dire loro che c'è sempre speranza e che la vita, se affrontata con felicità, con allegria e con tanti colori diversi, può riservare ancora piacevoli sorprese.
Con noi viaggiano famiglie con bambini affetti da varie patologie, mentre altri purtroppo non ce l'hanno fatta. Ma l'idea è quella di stare insieme, di farsi forza l'un l'altro, ricordando che ognuno di questi bambini è diventato un supereroe in questa vita. Abbiamo libri, fumetti e tanti altri disegni per ognuno di loro, con l'obiettivo di portarli ad affrontare la situazione sotto un altro punto di vista, in un modo diverso».
Ed in effetti la carovana di Caterina ha toccato tantissime città italiane: Roma, Modena, Padova, Palermo, Milano e, dallo scorso 12 agosto e fino alla giornata di ieri, anche la città di Trento, con quattro famiglie.
Questo perché tante di loro si sono affidate proprio alla struttura di protonterapia trentina.
Ora il viaggio di Caterina continuerà: «Speriamo che tante altre città ci accolgano per ascoltare queste storie», conclude. «Ci sono ancora molti bambini supereroi che devono essere aiutati».