Pizzato (Cibio): "I test salivari per il covid? Sono anche più sensibili del tampone nasofaringeo"
Il Dipartimento di biologia dell'Università ha avviato l'iter per la pubblicazione dei risultati dello studio svolto sulla base di un campione di mille persone che hanno effettuato entrambe le analisi al "drive-throught" di Trento
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TRENTO. Il Dipartimento di biologia cellulare, computazionale e integrata (Cibio) dell'Università di Trento ha trasmesso a un gruppo di ricercatori internazionali i risultati raggiunti dal Laboratori di diagnostica molecolare sull'attendibilità dei test salivari per la diagnosi molecolare di covid-19.
Lo studio, inviato in prestampa, secondo la prassi della revisione formale tra pari che precede la pubblicazione su una rivista scientifica, è stato svolto in collaborazione con l'Azienda provinciale servizi sanitari, sulla base di un campione di mille persone che hanno effettuato il tampone nasofaringeo e della saliva al "drive-throught" di Trento.
"I dati dimostrano che per il tampone salivare può essere usato con affidabilità per la diagnosi del coronavirus. Paragonata con il tampone nasofaringeo, ha una sensibilità molto simile, nelle prime fasi dell'infezione sembra avere un'affidabilità addirittura maggiore. Hanno inoltre validità anche sulle varianti", spiega il responsabile del laboratorio diagnostico, Massimo Pizzato.
Il tampone salivare viene già utilizzato in Trentino per il progetto "Sentinella", di monitoraggio nelle scuole.
"L'idea è di estendere il progetto anche per altri ambienti dove è necessario lo screening continuo perché non è possibile raggiungere una copertura vaccinale adeguata", ha concluso Pizzato.