Al lavoro ancora con la mascherina fino all'estate: l'intesa ministero-parti sociali
In una giornata che registra altre 152 vittime del covid e 47 mila nuovi contagi, si conferma che resta in vigore il protocollo di sicurezza e si prevede una verifica entro fine giugno
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ROMA. La mascherina sul posto di lavoro resterà obbligatoria almeno fino a giugno.
Resta infatti in vigore il protocollo di sicurezza per il contrasto al covid nei luoghi di lavoro: questo l'esito della riunione odierna fra ministero e parti sociali per il settore privato.
Il mondo del privato sceglie la linea della cautela e si appresta a prolungare il protocollo di sicurezza per il contrasto al covid, mantenendo una linea più rigida rispetto a quanto previsto del nuovo decreto che, se da una parte ha eliminato le mascherine in bar e ristoranti, ne ha confermato l'obbligatorietà in quasi tutti gli altri posti al chiuso, lasciando infine alle singole aziende la scelta di allentare o confermare l'obbligo.
A convincere il privato a mantenere la linea del rigore sono stati anche i numeri della pandemia che continuano sì a calare ma molto lentamente.
Nelle ultime 24 ore, infatti, sono stati registrati 47.039 nuovi casi e 152 vittime, con un tasso di positività al 14%.
Tornano a salire le terapie intensive (+5), mentre calano i ricoverati nei reparti ordinari (-81).
Il mantenimento del protocollo di sicurezza - datato aprile 2021 - è stato confermato nella riunione di oggi tra le parti sociali e il ministero del Lavoro.
Una nuova riunione sarà programmata entro il prossimo 30 giugno "per verificare l'opportunità di apportare i necessari aggiornamenti al testo del Protocollo connessi all'evoluzione" della situazione epidemiologica.
"Tutti i presenti - sottolinea il ministero in una nota - hanno rilevato che, nonostante la cessazione dello stato d'emergenza, persistano esigenze di contrasto del diffondersi della pandemia da Covid-19".
Parole che trovano conferma con le dichiarazioni di Cgil, Cisl e Uil. "Riteniamo fondamentale che il Protocollo e i comitati continuino a svolgere il loro ruolo essenziale a fronte di una pandemia che non è purtroppo ancora finita", le parole della segretaria della Cgil, Francesca Re David.
"Entro giugno aggiorneremo il protocollo - le fa eco la segretaria della Uil, Ivana Veronese -, ma di certo, per quanto riguarda la Uil, finché ci sarà rischio contagio, ci saranno sia il protocollo nazionale sia quelli che sono stati sottoscritti nei settori/filiere".
"Importante - conclude il segretario della Cisl, Angelo Colombini - l'impegno preso durante l'incontro di rivedere il testo nazionale entro giugno, potendo così avere una visione ancor più aggiornata e reale sulla base dei dati del contagio che si registreranno".
Concorde anche la Confesercenti che chiede però una nota del ministero per "poter fornire alle imprese indicazioni chiare per scongiurare responsabilità in caso di contagi e a tutela dei lavoratori".
"Noi - afferma Confesercenti - abbiamo già chiesto ai nostri associati di invitare i dipendenti a usare le mascherine, perché vogliamo garantire massima sicurezza e prevenzione a chi lavora, ma le imprese hanno bisogno di disposizioni univoche sull'effettiva cogenza delle regole".
Sulla questione delle mascherine si è espressa oggi anche Federfarma che, in una circolare inviata alle farmacie (dove l'obbligo è decaduto dallo scorso primo maggio) ha fatto un appello alla prudenza suggerendo di raccomandare, con cartelli affissi sulle vetrine, che restano "in vigore i protocolli relativi a vaccinazioni Covid e test rapidi, che tra le varie misure di sicurezza da adottare tassativamente si contempla anche l'uso delle mascherine".
E intanto, con il turismo che comincia a registrare un lento ritorno alla normalità dopo due anni di pandemia, una buona notizia arriva anche dalla ricerca curata da NielsenIQ, secondo la quale in questa prima parte del 2022 in Italia circa un cittadino su due è tornato a consumare pasti fuori casa con la stessa frequenza del 2019. "L'impatto della pandemia - spiega l'indagine - si fa sentire in maniera sempre meno importante". Un piccolo passo in avanti verso la tanto agognata fine dell'emergenza sanitaria.