Tre bicchieri Gambero Rosso 2023, in Trentino brillano i Trentodoc, ma le novità importanti (e benvenute!) sono fra i rossi
Bollicine in grande spolvero, da Ferrari a Moser, con Revì e la (non più sorpresa) Maso Martis. Ma occhio ai Pinot nero, con l’exploit di Corvé di Cembra, ai rotaliani ed alla new entry Vin de la Neu
TRENTO. Particolarmente attese, sono state pubblicate oggi le anticipazioni dei premiati alle batterie d’assaggio per la guida Vini d’Italia 2023 del Gambero Rosso. Ecco i migliori vini del Trentino secondo la prestigiosa Guida.
Già il titolo definisce la realtà della nostra viticoltura: «Tre Bicchieri 2023: Trentino del vino, tra piccole realtà e grandi consorzi». Una fotografia precisa del mondo vinicolo trentino, diviso fra grandi colossi della cooperazione, e vignaiolo coraggiosi e indipendenti.
Dice il Gmbero: «I festeggiamenti del mezzo secolo della Denominazione - tra le primissime in Italia - non smettono di ribadire che il Trentino può vantare una qualità vitivinicola generalizzata, grazie a colossi enologici (le cooperative) e una miriade di vignaioli che coltivano vigneti come giardini anche se, troppo spesso, i picchi rimangono solo sulle Dolomiti. Tra i vini da uve a bacca bianca troverete spesso interpretazioni iconiche grazie a varietà come nosiola, müller thurgau e qualche buon moscato giallo che guidano una pattuglia di precisi (e talvolta intriganti) interpreti del vino trentino».
Trentino: 120 anni di grandi bollicine
«Detto ciò non vi è dubbio che sia ancora una volta lo spumante classico a scandire l'autorevolezza trentina. Iniziata in riva all'Adige già nel lontano 1902 con quel Giulio Ferrrari che puntò a differenziare ogni vendemmia, per proporre un vino di fascino, destinati a durare nel tempo. In 120 anni tutto è cambiato, sempre in un crescendo qualitativo. Il comparto vive un momento di grande dinamismo e dal continuo incentivo produttivo, con oltre 60 aziende già socie dell'Istituto di Tutela Trentodoc, mentre almeno altre 40 cantine private stanno ‘tirando' col metodo classico bollicine che per denominazione hanno (comunque) Trento. Realtà che accudiscono vigneti in quota, che elaborano magari poche migliaia di bottiglie, ma sono comunque aziende con grande competenza e una mirata visione, a prescindere dall'ancor esiguo numero di bottiglie: insomma, piccole ma pronte a sfidare ogni confronto. Per constatarlo basta scorrere l'elenco dei Tre Bicchieri e il numero delle etichette approdate alle degustazioni finali: elenco con tante conferme e qualche curiosa novità, a partire da Revì che si trova in compagnia con diverse cantine da tempo in gran spolvero, vale a dire Ferrari, Letrari, Maso Martis e ancora Rotari, Moser e Balter. Tutti vini non solo buoni, ma con una precisa d'identità che richiamano i luoghi, il paesaggio dolomitico come valore aggiunto».
I nuovi Tre Bicchieri del Trentino
Con il blasone di vini rossi indimenticabili - su tutti il San Leonardo dei Guerrieri Gonzaga - in sintonia con i Pinot Nero - Maso Cantanghel e Corvée - e pure i Teroldego, capitanati da De Vescovi Ulzbach, che vogliono (vorrebbero) essere semplicemente chiamati col nome della zona d'origine: il Campo Rotaliano.
Chiudiamo con una piccola grande novità. Raggiunge la vetta un vino che nasce in vetta: Tre Bicchieri al Vin de La Neu, bianco di gran fascino che guida una pattuglia di vini da vitigni resistenti, varietà su cui da tempo ha scommesso il bravo enologo Nicola Biasi.
Tre Bicchieri 2023: i migliori vini del Trentino
San Leonardo 2017 San Leonardo
Teroldego Rotaliano Vigilius 2019 De Vescovi Ulzbach
Trentino Pinot Nero Àgole 2020 Corvée
Trentino Pinot Nero V. Cantanghel 2019 Maso Cantanghel
Trento Brut 976 Riserva del Fondatore 2011 Letrari
Trento Brut Rotari Flavio Ris. 2014 Rotari
Trento Extra Brut Blanc de Noir 2015 Moser
Trento Extra Brut Perlé Nero Ris. 2015 Ferrari
Trento Extra Brut Re di Revì Ris. 2012 Revì
Trento Extra Brut Rosé 2018 Maso Martis
Trento Pas Dosé Balter Ris. 2015 Nicola Balter
Vin de la Neu 2020 Resistenti Nicola Biasi