In Trentino è stato eseguito il millesimo intervento alla prostata con brachiterapia
Si tratta di un metodo non chirurgico che concentra selettivamente le radiazioni a livello del tumore, in questo caso nella prostata, risparmiando gli organi circostanti ed evitando danni agli altri tessuti. Il trattamento si esegue in anestesia spinale (paziente sveglio)
MEDICINA Santa Chiara: installato un pacemaker al cuore di una 99enne
TECNOLOGIA “Robot, in futuro interventi da remoto”
PREVENZIONE Cambiare stile di vita: passo fondamentale contro i tumori
TERAPIE Tumori, al Santa Chiara l'acceleratore per 350 pazienti all’anno
TRENTO. L’Unità operativa di radioterapia oncologica, in collaborazione con l'Unità operativa di fisica sanitaria dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento, ha eseguito il millesimo trattamento di brachiterapia in pazienti affetti da neoplasia prostatica in stadio iniziale.
Si tratta di un metodo non chirurgico che concentra selettivamente le radiazioni a livello del tumore, in questo caso nella prostata, risparmiando gli organi circostanti ed evitando danni agli altri tessuti. Il trattamento, che si esegue in anestesia spinale e quindi con paziente sveglio, consiste nell'inserzione in loco di semi di iodio radioattivo che irradiano la prostata in modo molto selettivo, annullando di conseguenza il rischio di effetti collaterali a lungo termine.
Il paziente potrà, dal giorno dopo, considerarsi guarito e iniziare un percorso di controlli. I dati di guarigione con questa terapia sono sovrapponibili a quelli della chirurgia e il tasso di effetti collaterali è esiguo anche rispetto ad altre tecniche di radioterapia e dopo svariati anni dal trattamento.