Latte crudo, caso Coredo e questione controlli e avvisi ai consumatori: allerta degli esperti
Inchiesta di "Mi manda Raitre", dopo il recente ricovero di una bambina e il dramma di un bimbo da anni in stato vegetativo a causa della sindrome causata dal batterio escherichia coli, rilevato nel formaggio. L'indignazione del papà del piccolo: "Il servizio veterinario trentino va completamente rivisto". La richiesta dei medici alle autorità per raccomandazioni sui rischi in età pediatrica, gli interrogativi sulle ispezioni nelle stalle e latterie, l'Apss declina l'invito a partecipare alla trasmissione
GIUSTIZIA Latte crudo, il dramma del bimbo colpito dalla Seu nel 2017
DRAMMA Bambina in rianimazione: due le caciotte contaminate
SCHEDA/1 Sintomi e cura del batterio Escherichia coli
SCHEDA/2 Cosa è la "Seu”: la malattia acuta rara
TRENTO. La questione del latte crudo e dei relativi rischi sanitari per i bimbi piccoli che lo consumano è rimbalzata di nuovo sulle cronache nazionali, prendendo spunto da due casi avvenuti in Trentino. Ne ha parlato sabato scorso, 4 novembre, con un'approfondita inchiesta, il programma tv "Mi manda Raitre", uno dei più noti del servizio pubblico, condotto dal giornalista Federico Ruffo.
La puntata ha preso le mosse dai drammi di un bimbo trentino di quattro anni, in coma dal 2017, e successivamente di una bambina di due anni e mezzo, rimasta intossicata l'estate scorsa e ora ricoverata in gravi condizioni a Padova.
Nel caso del bambino, i sospetti sono ricaduti presto su un formaggio a latte crudo, prodotto dal caseificio sociale di Coredo: la presenza del batterio escherichia coli e della relativa Shiga-tossina (Stec) fu verificata da successive analisi.
In studio a Raitre c'era anche Giambattista Maestri, papà del bimbo che da allora si trova in stato neurovegetativo. Maestri ha ribadito a più riprese le pesanti critiche non solo al contesto nella valle in cui si è verificato il dramma, ma in generale al sistema provinciale dei controlli nel settore veterinario, relativamente alla sicurezza alimentare.
"Mi manda Raitre" ha trasmesso anche stralci tratti da uno dei processi riguardanti il caso. Si riporta, fra l'altro, una ricostruzione secondo la quale a contaminare il latte sarebbe stato del letame finito nei raccordi del tubo usato dalle autocisterne di raccolta nelle stalle.
Riferite in tv anche testimonianze, sempre dell'ambito processuale, dalle quali si evince che in qualche caso le ispezioni sanitarie a cura dell'Apss potevano essere annunciate in anticipo. Una circostanza che, se confermata, ovviamente susciterebbe dubbi sulla efficacia dei controlli. In onda è stato riferito che, interpellata da "Mi manda Raitre", l'Azienda sanitaria provinciale (Apss) ha fatto sapere che declinava l'invito a partecipare al programma, per fornire le proprie spiegazioni.
Manifestando a più riprese la propria indignazione, Giambattista Maestri, durante il programma tv, a proposito dei controlli nelle stalle e caseifici ha affermato fra l'altro che "il servizio veterinario del Trentino va completamente rivisto".
Nel mirino anche il mancato preavviso sui rischi del latte crudo per i bambini. Ma si è parlato anche dei processi nei prodotti pastorizzati: secondo quanto riportato, infatti, nel caso della bimba di quattro anni, l'ipotesi sarebbe una contaminazione dovuta a un trattamento termico incompleto del latte.
Gli esperti intervistati durante la trasmissione hanno spiegato che i prodotti non sottoposti a pastorizzazione possono comportare rischi di tossicità, specie per i bambini. Può svilupparsi, infatti, la sindrome emolitico-uremica (Seu), causa di insufficienza renale acuta nell’età pediatrica.
Si è sottolineato che in Francia già da qualche anno il ministero della sanità ha emanato una raccomandazione proprio sul consumo di latte crudo in età infantile.
In proposito, l'inviata di "Mi manda Raitre" ha girato alcuni negozi in Trentino, per verificare se vi fosse nei commercianti la consapevolezza dei rischi suddetti, ma le risposte ricevute, al contrario, incoraggiavano al consumo del formaggio a latte crudo anche per i bambini. C'era tuttavia, affisso ad almeno uno dei banconi visitati, un avviso del Consorzio dei caseifici sociali trentini (Concast) che mette in guardia appunto su questo importante aspetto dei prodotti del latte crudo.
In studio a "Mi manda Raitre", ospite fra gli altri il noto infettivologo Matteo Bassetti, ci si è dunque chiesti, a più riprese, come mai le autorità sanitarie locali e nazionali, in Italia, non adottino misure cautelative sul latte crudo come ha fatto il ministero francese.