Nel 2022 trentacinque aggressioni a personale sanitario e socio assistenziale
La maggior parte delle volte vittime le donne. I dati sono stati resi disponibili da Inail e diffusi dalla Fp Cgil del Trentino in occasione della Giornata mondiale contro le aggressioni agli operatori socio sanitari
EMERGENZA Aggressioni e lesioni per il personale sanitario
TRENTO. Sono state 35 le aggressioni a personale sanitario e socio assistenziale nel 2022 in Trentino. La maggior parte delle volte hanno riguardato donne, 27 casi. I dati sono stati resi disponibili da Inail e diffusi dalla Fp Cgil del Trentino in occasione della Giornata mondiale contro le aggressioni agli operatori socio sanitari.
C'è inoltre un altro fronte che non emerge dalle statistiche: si tratta delle aggressioni da parte degli utenti stessi nei confronti del personale sanitario, non sanitario o ausiliario che li assiste. In qualche struttura del territorio - sottolinea il sindacato - le aggressioni utenti sono passate da numeri trascurabili a superare la dozzina in un anno, di cui la maggior parte a danno di donne. Fp Cgil chiede ad Apss e alla Giunta provinciale di "mettere in campo tutte le misure necessarie per evitare che questo fenomeno si estenda ulteriormente, ascoltando il personale e confrontandosi col sindacato ed investendo maggiormente sulla sicurezza: mai vorremmo assistere di nuovo ad una tragedia come quella di Barbara Capovani a Pisa lo scorso anno".
Per il sindacato, "quando si parla di sicurezza e di contrasto alle aggressioni, non si può non parlare ancora una volta di carenza di personale e della necessità e urgenza di implementare il modello di integrazione socio sanitaria e della medicina territoriale e di rete, che si realizza non con formule vuote ma con personale in carne ed ossa. Personale che continua a mancare a dispetto dei dati statistici che l'Azienda si ostina ad opporre alla realtà dei fatti, una realtà che ci dice che solo una rilevazione dei fabbisogni di cura e dei livelli prestazionali notevolmente aumentati nel corso degli anni e soprattutto dopo il Covid può consentire di definire i reali fabbisogni di personale, non il semplice rispetto del turn over: il personale sufficiente ieri non lo è oggi, semplicemente”.
”Attenzione, anche questo fenomeno rende sempre più complicato rendere attrattiva la professione, a fronte di rischi cui non corrispondono adeguate tutele, retribuzioni, riconoscimento sociale".