Autismo, a Cles la nuova casa dedicata al «dopo di noi»
L’edificio, inaugurato oggi dalla la Fondazione trentina con una serie di iniziative, facilita la relazione e promuove calma e concentrazione: ambienti flessibili e personalizzabili, ideali per facilitare orientamento, rilassamento, socializzazione e privacy. Il presidente Giovanni Coletti: lavoriamo per aumentare la consapevolezza fin dalla giovane età
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CLES - Esattamente otto anni dopo, si scrive un'altra pagina ricca di emozione e di significato nella storia della Fondazione trentina per l'autismo. Il 2 aprile 2017, in una splendida giornata in cui il cielo era dipinto di blu, il colore dell'autismo, venne inaugurata Casa Sebastiano a Coredo.
Oggi, sempre nella Giornata mondiale della consapevolezza sull'autismo, si è alzato il velo su una nuova, importantissima struttura in via Campi Neri a Cles: una casa dedicata al "Dopo di noi", progettata incrociando funzionalità, impatto ambientale ed estetica con i bisogni specifici. Non solo un contenitore, ma un luogo di vita "intelligente" e inclusiva, creato secondo le caratteristiche dello spettro autistico.
Gli ambienti sono flessibili, adattabili e personalizzabili, ideali per facilitare l'orientamento, stimolare le abilità percettive, favorire la concentrazione o il rilassamento, la socializzazione o la privacy a seconda delle necessità, ricreando un'atmosfera familiare e serena. Senza dimenticare naturalmente gli stimoli sensoriali e i requisiti di igiene, sicurezza e comfort.
Una casa bella e funzionale, che facilita il contatto e la relazione, che promuove la calma e l'ordine attraverso la semplicità, la chiarezza degli elementi, la misurabilità degli spazi e la proporzione di forme e volumi.
E che supporta le attività tramite l'organizzazione degli ambienti. Per inaugurare al meglio l'innovativa casa dedicata al "Dopo di noi", la Fondazione trentina per l'autismo ha organizzato un doppio appuntamento.
Al mattino, all'auditorium del polo scolastico, un momento dedicato alle scuole (dal titolo "Voci, prospettive e progetti sull'autismo") per dare voce, appunto, a chi ha esperienza diretta dell'autismo, in uno spazio di informazione e sensibilizzazione, con il coinvolgimento di studenti e studentesse del liceo Russell e dell'Itet Pilati.
Nel pomeriggio, la visita della nuova residenza, momento in cui verrà anche svelato il nome.
«Tutti gli anni, il 2 aprile, organizziamo delle iniziative per sollecitare il pensiero sull'autismo», spiega Giovanni Coletti, presidente della Fondazione.
Quest'anno un convegno per i giovani, su alimentazione e neuro divergenze, con la seconda parte che vede il coinvolgimento dell'Azienda sanitaria.
Nel pomeriggio, invece, l'apertura delle porte della nuova casa che avrà una gestione innovativa, grazie al coinvolgimento di volontari ma anche di giovani che studiano in ambito sociale e sociosanitario.
«L'idea - prosegue Coletti - è di aumentare la consapevolezza proprio dai giovani in su, facendo in modo che si mettano in gioco come avvenuto a Casa Sebastiano».