Ciclismo: Trentin trionfa al Gp della Liberazione

La pioggia non ha fermato lo spettacolo delciclismo giovanile mondiale che per la 66ma volta consecutiva siè dato appuntamento a Roma per il Gran Premio della Liberazione.Dopo 3 ore 31 minuti e 15 secondi ha vinto Matteo Trentin, 22 anniil prossimo 2 agosto del Team Brilla Bike, che ha tagliato iltraguardo delle Terme di Caracalla in solitario con 59 secondi divantaggio sull'australiano Michael Hepburn ed 1 minuto e 2 secondisu Sonny Colbrelli della Zalf Desiree

matteo trentin ciclismoROMA - La pioggia non ha fermato lo spettacolo delciclismo giovanile mondiale che per la 66ma volta consecutiva siè dato appuntamento a Roma per il Gran Premio della Liberazione.Dopo 3 ore 31 minuti e 15 secondi ha vinto Matteo Trentin, 22 anniil prossimo 2 agosto del Team Brilla Bike, che ha tagliato iltraguardo delle Terme di Caracalla in solitario con 59 secondi divantaggio sull'australiano Michael Hepburn ed 1 minuto e 2 secondisu Sonny Colbrelli della Zalf Desiree. La gara si è accesa doposei giri quando un gruppo di 9 corridori ha preso la testa dellacorsa e si è lasciata alle spalle il gruppone: Hepburn, IgnazioMoser, Coledan, Zhupa, Silvestri, Cecchinel, Oswian, Gradinaru,Bazkou hanno tenuto la testa per 6 giri arrivando anche ad avere1 minuto di vantaggio sugli inseguitori. Al 12° giro Cecchinel haprovato a forzare l'andatura ma l'australiano Hepburn lo haripreso dopo due tornate ed è stato in testa fino stato allaguida del Liberazione per due giri fino a quando a 4 tornateMatteo Trentin ha preso l'iniziativa, raggiunto Hepburn lo hasuperato ed ha concluso la corsa con ampio margine sul corridoredella terra dei canguri.

«L'arrivo da solo, sul rettilineo finaleè stato un sogno - ha detto dopo la gara Matteo Trentin - edanche se non si vede, non potete immaginare quanto sia felice, èindescrivibile la gioia che provo. Per me questa vittoria è unpiccolo sogno che si realizza. La qualità di questa gara sicapisce anche solo guardando il lotto dei partenti».

«Non mi aspettavo di andare così bene anche se avevo programmatoun tipo di corsa del genere - ha proseguito - Il bagnato è sempreun rischio in gare così nervose, con tante curve e saliscendicontinui, così ho avuto la certezza di aver vinto solo sulrettilineo finale perchè in questa condizioni di strada bagnata,se ti rilassi è un attimo cadere. Il momento chiave è statoquando ho visto che nessuno andava a chiudere su Hepburn ed alloraho deciso di farlo da solo». Per la cronaca la strada bagnata haprovocato diverse cadute, ma per fortuna nessuna con graviconseguenze per i ciclisti coinvolti, tra cui proprio MichaelHepburn, il secondo classificato.

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