Guardiola: "Sono pronto: mi manca il campo, non il resto"
"Sprechen sie Deutsch?'" firmato Pep Guardiola. Riparte da una full immersion nella lingua tedesca la nuova avventura calcistica dell'ex guru del Barcellona che la prossima stagione, al termine di un anno sabatico, si siederà sulla panchina del Bayern Monaco al posto dell'attuale tecnico dei bavaresi Jupp Heynckes. Una scelta, quella dello spagnolo dettata dalla sua gran voglia di rivivere le emozioni forti che solo una partita di calcio sa dare, che ha spiazzato un'altra grande squadra europea come il Chelsea del magnate russo Abramovich (costretto a ricominciare da capo la ricerca del suo prossimo manager) e la stessa Spagna, sotto choc come rappresentato dai titoli impazziti della stampa iberica
"Sprechen sie Deutsch?'" firmato Pep Guardiola. Riparte da una full immersion nella lingua tedesca la nuova avventura calcistica dell'ex guru del Barcellona che la prossima stagione, al termine di un anno sabatico, si siederà sulla panchina del Bayern Monaco al posto dell'attuale tecnico dei bavaresi Jupp Heynckes. Una scelta, quella dello spagnolo dettata dalla sua gran voglia di rivivere le emozioni forti che solo una partita di calcio sa dare, che ha spiazzato un'altra grande squadra europea come il Chelsea del magnate russo Abramovich (costretto a ricominciare da capo la ricerca del suo prossimo manager) e la stessa Spagna, sotto choc come rappresentato dai titoli impazziti della stampa iberica. "Mi mancava il campo. Non il resto, di questo sport. Perché ho capito che se è solo quello, senza si può vivere. Anzi si vive meglio": così l'allenatore più desiderato dai club di mezzo mondo ha spiegato la sua scelta di porre fine all'anno sabbatico. Intanto, prima di riassaggiare il calcio giocato e avviare il progetto triennale affidatogli dal club più blasonato della storia del calcio teutonico, Guardiola dovrà superare, tra declinazioni e pronuncia, l'ostacolo della lingua tedesca, certo più difficile di quella inglese che lo avrebbe portato Oltre Manica come volevano certi pronostici. "Posso smentire le voci che danno un arrivo di 'Pep' domani a Monaco - ha assicurato il numero uno del club tedesco ed ex stella dell'Inter, Karl Heinz Rummenigge - Rimarrà per il momento a New York e studierà intensamente il tedesco. Non vuole interferire in alcun modo nella stagione in corso e con il lavoro di Heynckes", riuscito finora a guidare il Bayern in testa alla classifica della Bundesliga con ampio margine. Più che i soldi, la notorietà e l'ambiente luccicante da Champions, a riportare su una panchina l'allenatore dei trionfi di Messi di e compagni sarà la sofferta astinenza dalle partite. "Fosse stato solo per l'aspetto economico, Pep non avrebbe scelto noi - ha sottolineato con orgoglio Rummenigge - Gli è piaciuto tutto il pacchetto, la nostra immagine inclusa". Il progetto, insomna.
"Del calcio mi è mancata la gara. Il resto no, si può vivere meglio senza - le parole di Guardiola che in una intervista a Fifa.com confessa i motivi del suo ritorno e di non aver avuto nostalgie particolari, a parte il campo - tutto quello che circonda il calcio mi è mancato un pò meno. Mi è mancato il vedere come gioca una squadra, il cercar di vedere come puoi vincere e il poter decidere su quali giocatori puntare". Calciatori, quelli del Bayern, che rappresentati dal loro capitano Philipp Lahm hanno salutato con entusiasmo l'avvento del trainer spagnolo: "un risultato regale, giù il cappello per il lavoro dei nostri manager". Orgogliosa anche la reazione del presidente della Lega calcio tedesca Dfb, Christian Seifert, secondo cui "il fatto che Pep Guardiola venga a Monaco conferma innanzitutto la rinomanza internazionale del Bayern. Ma in secondo luogo è un segno della considerazione internazionale di cui gode la Bundesliga". Saluti di benvenuto da cui si defila come voce fuori dal coro quella del gettonatissimo tecnico del Borussia Dortmund, Juergen Klopp che prima lo incensa e poi gli riserva una frecciata niente male. "Incredibile, davvero fantastico, sono felice di poterlo conoscere prima o poi", ha dichiarato Klopp prima di aggiungere: "Spero solo che abbia l'obbligo di presentarsi agli allenamenti. Gli allenatori stranieri in Bundesliga non lo fanno spesso. Spero che lui sia un'eccezione".