Bregovic e l'inno trentino, riciclato?
È davvero senza pace la storia dell'inno di Goran Bregovic per i Mondiali di Fiemme: prima la polemica sugli 84.700 euro sborsati dal Trentino, ora la denuncia dei media nella ex Jugoslavia secondo i quali l'artista bosniaco avrebbe riciclato per l'occasione un suo vecchio e noto motivo. Ascolta i due brani a confronto
È davvero senza pace la storia dell'inno di Goran Bregovic per i Mondiali di Fiemme: prima la polemica sugli 84.700 euro sborsati dal trentino, ora la denuncia dei media nella ex Jugoslavia secondo i quali l'artista bosniaco (nella foto) avrebbe riciclato per l'occasione un suo vecchio e noto motivo.
A sostenere l'accusa sono oggi vari giornali di Belgrado.
Secondo il quotidiano Blic, Bregovic ha venduto un chiaro e palese rifacimento di "Hajdemo u planine" (Andiamo in montagna), un motivo di grande successo in tutta la ex Jugoslavia, composto dal musicista negli anni Ottanta e utilizzato per promuovere le Olimpiadi invernali di Sarajevo nel 1984. Ad accusare Bregovic di aver "plagiato se stesso" sono anche gli altri quotidiani Kurir e Alo e il settimanale Novi Magazin. Secondo Blic, l'organizzazione trentina dei Mondiali di sci nordico (in programma da fine febbraio) avrebbe polemizzato sul compenso chiesto da Bregovic per l'inno. Il giornale sottolinea inoltre che molti in Trentino sono rimasti delusi per il fatto che nel motivo si parla di "polenta, vino e amore nelle casette di legno" ma non si fa alcun cenno alla Val di Fiemme.
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