Aquila Basket contro Asis «Noi, barzelletta d'Italia»

Sono giocatori professionisti ma, visti gli orari degli allenamenti, potrebbero benissimo contemperare il loro impegno sportivo con un lavoro. Per tre sere a settimana iniziano infatti ad allenarsi alle 19.30 e in una occasione alle 19. Ora l'Aquila Basket ne ha le tasche piene ed esce allo scoperto per denunciare una situazione non più sostenibile. Il general manager Salvatore Trainotti non usa giri di parole: «Siamo diventati la barzelletta d'Italia, nessun'altra squadra di LegaDue si allena a questi orari. Di fatto si inizia alle 19.45 e i ragazzi possono andare a cena soltanto verso le 23. Mangiare a quell'ora non va bene per atleti di questo livello. Si sfalsa il metabolismo»

di Guido Pasqualini

Sono giocatori professionisti ma, visti gli orari degli allenamenti, potrebbero benissimo contemperare il loro impegno sportivo con un lavoro. Per tre sere a settimana iniziano infatti ad allenarsi alle 19.30 e in una occasione alle 19. Ora l'Aquila Basket ne ha le tasche piene ed esce allo scoperto per denunciare una situazione non più sostenibile. Il general manager Salvatore Trainotti non usa giri di parole: «Siamo diventati la barzelletta d'Italia, nessun'altra squadra di LegaDue si allena a questi orari, nemmeno a Verona dove nel palazzetto dello sport convivono quattro squadre di livello nazionale, due di basket (maschile e femminile), una di volley e una di calcio a 5. Ai nostri livelli questi orari sono improponibili. Di fatto si inizia alle 19.45 e i ragazzi possono andare a cena soltanto verso le 23. Mangiare a quell'ora non va bene per atleti di questo livello. Si sfalsa il metabolismo. Non solo l'Aquila Basket, ma neanche la città di Trento merita una situazione simile. Allenatori e giocatori sono bravi perché non si lamentano pubblicamente ma la voce gira e non è una cosa bella».
Al PalaTrento devono convivere Trentino Volley e Aquila. Ma la squadra di basket fissa gli orari soltanto dopo che quella di pallavolo ha scelto i suoi. «Anche al mattino - spiega il gm - ci possiamo allenare soltanto negli spazi lasciati liberi dalla Trentino Volley. Ma io non sono arrabbiato con gli amici della pallavolo, loro fanno giustamente i loro interessi. Dovrebbe essere chi gestisce l'impianto (l'Asis, ndr) a trovare una soluzione».
 Trainotti, ma voi avete avanzato una proposta alternativa?
 «Certo, l'ho messa nera su bianco. Si dovrebbe fare come nel resto d'Italia, creare delle fasce orarie dalle 16.30 alle 18.30 e dalle 18.30 alle 20.30. A quel punto lasceremmo alla Trentino Volley scegliere quella preferita, per noi anche guadagnare una sola ora sarebbe fondamentale e non ci sarebbero più problemi per nessuno. Questa situazione si trascina da anni, però non cambia mai nulla».
 Ma Asis cosa le ha risposto?
 «Posso non rispondere? Io dico solo che non ho ancora capito quale sia il regolamento applicato e che sono stufo di partecipare a riunioni inconcludenti. Un po' mi sono rassegnato. Ma se per caso andiamo in A1, qualcuno mi sa dire cosa succede? Questo l'ho anche scritto in una mail inviata ad Asis».
 Però di venerdì iniziate ad allenarvi alle 18.
 «Sì, solo perché in quel giorno alla Trentino Volley va bene cominciare alle 16».
 Non ci sono altri impianti in cui potreste allenarvi?
 «Potrebbe essere il palazzetto di Gardolo, in cui è stato rifatto il fondo. Ma lì è pieno di squadre giovanili. Cosa facciamo? Facciamo mandare via quelli che sono lì? E loro dove vanno? Per anni ci siamo allenati a Besenello ma quel Comune non può continuare a farci favori. E poi la seconda squadra di Trento, che gioca in A2, dovrebbe allenarsi in un altro comune perché non ci sono spazi nelle palestre della propria città: Trento che figura ci fa? Il PalaTrento è un bene pubblico a disposizione della città, non dell'Aquila Basket o della Trentino Volley. Se non ci fosse una soluzione praticabile, passeremo per quelli che piangono e basta. Così non è. Basterebbe soltanto un pizzico di buona volontà da parte di chi gestisce l'impianto per prendere in mano la situazione e mettere in condizione tutti di lavorare in maniera decente».
 I giocatori che dicono?
 «Sono fin troppo bravi. Vi rendete conto che quest'anno abbiamo Lechthaler che fino a qualche mese fa era a Siena a giocare in Eurolega? Eppure nessuno dice niente. Ma io alla sera vado in palestra e le loro facce le vedo. Per arrivare a una forma che garantisca una prestazione sportiva al 100%, questi atleti dovrebbero poter allenarsi al 100%. Ma se inizi alle sette e mezza di sera non è possibile. Lo ripeto: è questione di metabolismo. Posso aggiungere un'ultima considerazione?».
 Dica.
 «I 12 milioni di euro congelati per la Casa dello Sport che fine hanno fatto? Io non l'ho ancora capito».

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