Diatec perfetta, Modena demolita
Aggressività al servizio, un muro invalicabile, la difesa sempre attenta e la ricezione che non ha sbavato. Hai detto niente, ma hai detto tutto: il 3-0 della Diatec Trentino a Casa Modena è servito in settanta minuti. E che tre a zero! Dopo l'opaca prestazione di sabato scorso, che aveva visto i trentini prevalere su Latina - ultima in classifica - solo al tiebreak per 24-22, ieri i ragazzi di Serniotti hanno sciorinato una prova sontuosa, senza alcun tentennamento e che li ha tenuti in vantaggio dal primo all'ultimo punto
Aggressività al servizio, un muro invalicabile, la difesa sempre attenta e la ricezione che non ha sbavato. Hai detto niente, ma hai detto tutto: il 3-0 della Diatec Trentino a Casa Modena è servito in settanta minuti. E che tre a zero! Dopo l'opaca prestazione di sabato scorso, che aveva visto i trentini prevalere su Latina - ultima in classifica - solo al tiebreak per 24-22, ieri i ragazzi di Serniotti hanno sciorinato una prova sontuosa, senza alcun tentennamento e che li ha tenuti in vantaggio dal primo all'ultimo punto. La battuta efficace, con otto ace a fronte di altrettanti errori, la ricezione solida, un muro granitico e la difesa attenta hanno dato a Trento tre punti importantissimi che le consentono di rimanere al secondo posto in classifica seppur in coabitazione con Piacenza che ieri ha battuto per 3-1 Cuneo.
Appena in campo la Diatec sembra aver smaltito completamente le scorie della partita di sabato contro Latina. Una partita vinta, certo. Ma con una fatica erculea e soltanto al tiebreak. Sotto la lente d'ingrandimento è sempre il servizio, falloso e poco efficace. Anche a Modena, come sabato a Trento, all'inizio il fondamentale tiene. Ferreira spinge a fondo, Sokolov mette a terra due ace nei primi due servizi, Birarelli è sempre velenoso e per la ricezione di Modena sono dolori. Manià è molto impreciso, Deroo e Kovacevic pure: se ne giova il muro di Trento. Con il regista emiliano Kampa sempre lontano dalla rete, i trentini prevedono ogni sua mossa. E non fanno passare gli attaccanti modenesi: sette stampi in un set non sono cosa da poco. Come accadde sabato a Trento, anche a Modena la prima frazione vola via: Suxho prende in mano la situazione lasciando ai canarini soltanto 13 punti.
Un leggero calo di rendimento si può mettere nel conto, per Sokolov e compagni. E infatti dopo il cambio di campo Modena si aggrappa alla partita in maniera più solida, approfittando soprattutto del servizio trentino che ha una leggera flessione. Stavolta però, rispetto a quattro giorni fa la flessione è davvero molto leggera. Ferreira e Sokolov tirano forte e la loro battuta provoca sempre apprensione nella ricezione modenese. Colaci porta il rendimento ai suoi standard abituali: bene in ricezione, decisivo in difesa. Solè è in giornata a muro: ai due messi a terra nel primo set, ne somma altri tre nel secondo parziale. Però i break decisivi arrivano sulle battute dell'opposto bulgaro e del martello portoghese. Lorenzetti toglie Deroo e inserisce Quesque per cercare di ridare vita alla sua squadra. Solo negli ultimi punti del set i canarini hanno un sussulto: sul 20-24 liberano l'istinto si sopravvivenza e, complice anche una bella serie al servizio di Kovacevic si portano fino al 23-24. Ma non basta. Ci pensa Sokolov a chiudere il set con un pallonetto delizioso, che va a correggere un'alzata piuttosto sporca di Suxho, il quale a sua volta si era trovato a dover giocare un pallone ricevuto stavolta in maniera imprecisa da Colaci.
Lanza comincia a rodare bene al servizio e così Trento si porta avanti anche nel terzo. Ma nella fase centrale proprio un paio di incertezze in attacco di Pippo, che probabilmente - come Birarelli - deve anche un po' smaltire la fatica del lungo viaggio di ritorno dal Giappone per l'impegno azzurro, riportano Modena al pareggio: 14-14. Due bombe di Sokolov dai nove metri colpiscono e affondano Quesque, tanto che Lorenzetti decide di toglierlo dal campo per rimetterci Deroo. Ma Trento ormai ha il pilota automatico innestato. Il servizio è finalmente un'arma offensiva e Modena non ha l'energia per rimettere in discussione la supremazia trentina che ieri, dal primo pallone all'ultimo, non è mai stata dubbia.