Olimpiadi oscurate in Rai: non è servizio pubblico

Il tema è caldissimo, nonostante si parli di Olimpiadi invernali. Lo dimostrano le tante lettere che giungono in redazione. Ecco un'altra presa di posizione di un lettore sulla mancata messa in onda della Rai dei Giochi di Sochi. «Le Olimpiadi sono un'occasione? Per lo sport certamente sì, per la Rai, invece, sono solo un buco nero, ravvivato da una inutile sintesi, la sera, prima di mettersi a letto. Ma i nostri ragazzi quando vedono le Olimpiadi? La promozione dello sport dov'è? Mentre plaudo per l'argento di Innerhofer e il bronzo dell'eterno Zoeggeler, non posso che retrocedere d'ufficio il servizio pubblico. Un cartellino rosso con 4 anni di squalifica, fino alle prossime olimpiade»

LA LETTERA
nuova_cartella_2c7a909e693_11153615Le Olimpiadi di Sochi sono un'occasione? Per lo sport certamente sì, per la Rai, invece, sono solo un buco nero, ravvivato da una inutile sintesi, la sera, prima di mettersi a letto. Ma i nostri ragazzi quando vedono le Olimpiadi? La promozione dello sport dov'è? Mentre plaudo per l'argento di Innerhofer e il bronzo dell'eterno Zoeggeler, non posso che retrocedere d'ufficio il servizio pubblico. Un cartellino rosso con 4 anni di squalifica, fino alle prossime olimpiade. E, a proposito, fa sorridere lo spot che va in onda proprio di questi giorni sul dovere del pagamento del canone: il televisore che si accartoccia come il bollettino di chi non vuole pagare. Ma scusate per che cosa dovrei pagare? Per quattro guitti col sorriso di plastica che conducono programmi demenziali, o per quattro rubriche politiche dove si chiacchiera solo del sesso degli angeli, cioè del nulla? Io, come altri sportivi, vogliamo la cronaca, vogliamo sapere cosa succede nel mondo, nelle competizioni, vogliamo vedere le immagini. Lo stesso premier Letta è andato a Sochi per ossigenarsi. Pensate, ci è andato il Capo del Governo e la Rai, giustamente, lo ha seguito irradiando il suo intervento accanto a Malagò, il gran capo del Coni. Tante belle parole, ma delle gare nulla. Sono rimasto out per i fedelissimi Rai. Lo spettacolo è di dominio di chi si accaparra i diritti. Questione di soldi? Certamente si, ma allora spendiamoli meglio! Si parla tanto di promozione dello sport come fattore di coesione sociale e poi ci si perde dietro a contratti milionari per nani e ballerine. Se si vuole fare veramente una tv di qualità, e la qualità paga sempre, bisogna fare delle scelte. La tv pubblica ha una responsabilità di tipo informativo, e non dico educativo visto che la parola mi sembra esagerata. La tv pubblica deve dare informazione mirando a fare crescere la coscienza collettiva nel rispetto della singolarità di ognuno di noi. Questo dovrebbe fare. E, visti gli organici, di mezzi e di uomini ce ne sono a bizzeffe.
Massimino Bezzi - Presidente G.S. Monte Giner - Ossana

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