Ritiro del Napoli, operatori soddisfatti
Senza lo spettacolo messo in piedi dai calciatori e dai numerosi tifosi al seguito della squadra, l'estate di Dimaro di fatto non sarebbe ancora partita. Per questo l'amministrazione comunale e l'Apt delle Valli di Sole, Pejo e Rabbi stanno lavorando, insieme alla Provincia, per riportare il colore e la simpatia dei napoletani anche l'anno prossimo e per quelli successivi
DIMARO - A parte il cielo, tutto è azzurro a Dimaro. Fiocchi, nastri, bandiere danno il segno della presenza di una delle squadre di calcio italiane più blasonate degli ultimi tempi. E, se ciò non bastasse, ci sono i turisti che si aggirano per il paese con le magliette della squadra del cuore a ricordare che qui il Napoli Calcio ha organizzato il proprio ritiro. Ancora per quest'anno. A maggio 2015 scadrà il contratto che lega la società partenopea alle montagne della Valle di Sole. Una prospettiva - quella derivante dalla possibile decisione di cambiare meta da parte del Napoli - che è percepita con timore dalla maggior parte degli operatori turistici. Senza lo spettacolo messo in piedi dai calciatori e dai numerosi tifosi al seguito della squadra, l'estate di Dimaro di fatto non sarebbe ancora partita. Per questo l'amministrazione comunale e l'Apt delle Valli di Sole, Pejo e Rabbi stanno lavorando, insieme alla Provincia, per riportare il colore e la simpatia dei napoletani anche l'anno prossimo e per quelli successivi.
In questi giorni, l'assessore provinciale al turismo Michele Dallapiccola ha incontrato i vertici societari. Le trattative sono in corso per cercare di definire un contratto che si vuole della durata di quattro anni. «Fortunatamente - commenta il presidente dell'Apt Luciano Rizzi - c'è il Napoli che diventa un'ulteriore motivazione a soggiornare da noi. Per gli albergatori, altrimenti, sarebbe stata davvero dura. Certo i tifosi vengono solo per la squadra, ma si aggiungono a quelli che, invece, sono appassionati di montagna. Quindi, auspico che questo accordo venga rinnovato».
A chi dice, invece, che forse il ritorno sul numero delle presenze, al di là della decina di giorni di soggiorno del team calcistico, non vale i denari spesi, Rizzi afferma che «in questo momento il ritiro non è sostitutivo. Dirottare questi soldi su altri progetti di promozione in ambito nazionale richiederebbe tempi lunghi e finanziamenti ingenti. Ora dobbiamo riuscire a portare gente. Certamente si deve continuare a lavorare su altri canali e magari far sposare meglio il Napoli alla montagna».
Il risultato è positivo, quindi. Sia per il numero di presenze che a livello mediatico. A sostenerlo sono il sindaco di Dimaro Romedio Menghini , che ritiene il Napoli determinante per l'economia solandra, e il direttore dell'Apt Attilio Gregori che annota, però, un'impressione generale che dà conto di un afflusso un po' in calo rispetto all'anno precedente. «Ma il meno si registra un po' ovunque. - aggiunge Gregori - Il grosso delle presenze si concentrano a Dimaro, Monclassico e Commezzadura, qualcosina c'è a Folgarida e Mezzana. Poi man mano che ci allontaniamo diventano sempre meno significative». «La differenza è netta - sottolinea infine il vicesindaco Fabio Albasini , che si occupa della logistica - e non serve andare in hotel per capirlo. Non è il momento per poter pensare di aumentare il budget per il ritiro, ma sarebbe importante chiudere una trattativa che va a vantaggio di Dimaro e della valle».