Inter Palermo 3-0, il Mancio scaccia la crisi
L'Inter ritrova se stessa e la vittoria: i nerazzurri battono il Palermo 3-0 nel derby del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, tifoso nerazzurro e simpatizzante del Palermo, squadra della sua città. La squadra di Mancini si riscatta grazie a una doppietta di Icardi (che non esulta) e a un gol di Guarin. Un'affermazione che serve ad allontanare la preoccupazione e l'ansia, tranquilizza un gruppo sull'orlo di una crisi di nervi e muove una malinconica classifica. I nerazzurri vanno a 29 punti, insieme a Milan, Genoa e Sassuolo. L'Europa League è distante cinque lunghezze. Mancini aveva chiesto ai tifosi di avere fiducia in lui ma l'accoglienza è fredda: la partita contro i rosanero è importantissima. Ancora una volta l'allenatore nerazzurro è costretto a cambiare per trovare una difficile soluzione al rebus più complesso. Così lascia fuori Kovacic e Podolski e scommette sul tridente Shaqiri, Palacio e Icardi. Ranocchia scende in campo sereno e sembra aver dimenticato l'errore grave che ha provocato la sconfitta a tempo scaduto contro il Napoli in Coppa Italia. E il faccia a faccia con Icardi e Guarin al termine della partita contro il Sassuolo sembra dimenticato almeno dai tifosi. Ma per cancellare errori e polemiche, bisogna vincere. I nerazzurri lo sanno e affrontano il Palermo dei prodigi con determinazione e umiltà. Il primo tempo è intenso, l'Inter prende in mano la partita, lascia pochi spazi, imbriglia bene Dybala e Vazquez. Sembra un'altra squadra, aggressiva e concentrata tanto da costruire subito la prima occasione della partita con un colpo di testa di Juan Jesus al quale si oppone Sorrentino. Il Palermo si fa vivo con un calcio di punizione di Dybala. Ma l'Inter cerca e vuole il gol che arriva al 16' grazie a un corner pennellato da Shaqiri per l'incornata vincente di Guarin che anticipa tutti. Al 25' il Palermo fa rabbrividire San Siro con una nitida occasione sprecata da Rigoni. Alla mezz'ora è Palacio a gettare via la possibilità del raddoppio, ma spedisce a lato. Nella ripresa il tecnico mantiene le sue scelte: il centrocampo è ben disposto, l'attacco si deve sbloccare, la difesa regge anche se accusa una pesante sbandata proprio in apertura. Quello che accade in area nerazzurra ha dell'incredibile con Handanovic che salva su Dybala. Il pallone però finisce fortunosamente a Vazquez che colpisce il palo, con Ranocchia e Handanovic praticamente immobili. Sulla ribattuta errore pazzesco di Dybala che spara alto da due passi. Si riaffacciano i peggiori incubi dell'Inter, mentre c'è incredulità sulla panchina del Palermo. Il pareggio sembrava cosa fatta ma questa volta la fortuna salva Mancini e i suoi. La partita è intensa, vivace, divertente. L'Inter chiede un rigore per un fallo di mano in area di Terzi, ma l'arbitro Guida non è d'accordo. I nerazzurri si riversano in avanti alla ricerca del gol della sicurezza: Icardi di testa colpisce il palo, poi Terzi allontana, Palacio viene anticipato di un soffio, Ranocchia fa tremare la traversa, Shaqiri serve Icardi ma il suo tiro non è preciso. Questione di minuti, scatta il 20' quando l'Inter raddoppia e scaccia via ogni paura: Guarin - quasi da centrocampo - consegna un magnifico pallone per Icardi che si coordina alla perfezione e, di potenza e precisione, batte Sorrentino. L'argentino però non esulta, in polemica dopo lo scontro con i tifosi al Mapei Stadium. Ancora un atteggiamento discutibile da parte dell'attaccante, inutilmente polemico in una serata felice. L'Inter infatti mette a segno il tris grazie a una bella azione di Kovacic, proseguita da Guarin e conclusa a rete di testa dallo stesso Icardi. Mancini forse intravede una svolta per un'Inter che finora non è riuscita a spiccare il volo: questa sera però vince, convince e fa pace con i suoi tifosi. La pazienza viene premiata e bisogna solo saper aspettare. Unico neo l'atteggiamento stonato di Icardi che non gioisce e fa l'offeso.