Champions: Cavani salva Psg, Lucescu imbriglia Guardiola

Finisce con un pareggio per 1-1 l'ottavo di finale di andata di Champions League tra Paris st. Germain e Chelsea. Al Parco dei Principi di Parigi, al vantaggio di Ivanovic siglato al 36' del primo tempo, risponde Cavani al 9' della ripresa. Era una delle sfide più attese, per quanto fatto vedere in campo l'avrebbe meritata la squadra di Blanc, che comanda il gioco e va più volte vicino al gol una volta trovato il pareggio ad inizio ripresa. Dal canto suo, Mourinho voleva il gol in trasferta e l'ha ottenuto, limitando i danni e rimandando il discorso qualificazione a Stanford Bridge, dove il Chelsea partirà con il vantaggio della rete segnata fuori casa. Per riuscire ad uscire indenne da Parigi, gli è bastato il minimo indispensabile. Per il resto, gara dominata sul piano del gioco e delle conclusioni dal Paris St. Germain, che ha messo in campo tutta la forza d'urto del tridente Ibra-Lavezzi-Cavani.
Il Chelsea si chiude e prova a ripartire, al 36' la prima azione davvero pericolosa dei blues e arriva il gol. Una rete clamorosa, tutta costruita da tre difensori, e questo la dice lunga: Terry crossa in posizione di ala sinistra, raccoglie Cahill che di tacco manda a vuoto la difesa parigina e libera Ivanovic che di testa trova l'angolino e beffa Sirigu. Nella ripresa, Maxwell pesca Matuidi sulla sinistra, il traversone è perfetto sulla testa di Cavani che, dimenticato da Terry, può insaccare in serenità per l'1-1. La gara cambia inerzia, il Psg spinge e al 14' prima Ibra, poi Lavezzi sfiorano il raddoppio: miracoloso Courtois, poi Terry e Azpilicueta nel respingere. Al 30' sussulto di Cavani che va via a Cahill e per poco non pesca il vantaggio.

 

Lo Shakhtar di Lucescu riesce a imbrigliare il Bayern di un Guardiola che rinuncia a Lewnadoski all'inizio e lo fa entrare nella ripresa, nell'andata degli ottavi di Champions. A Leopoli, sede scelta lontana dai problemi con la guerra civile, finisce 0-0, con i tedeschi costretti in dieci dal 19' della ripresa per l'espulsione di Xabi Alonso. Tattica e praticamente senza lo straccio di un tiro in porta, la partita è vissuta soprattutto del grande e sterile possesso degli uomini di Pep Guardiola e dell'aggressività dei padroni di casa. A vincere sono state quindi le relative difesa, la sagacia tattica dei due tecnici, ma anche la noia. I tedeschi mettono subito in chiaro le loro intenzioni, mantenendo possesso palla e affidandosi alla buona verve di Robben e Ribery, ma senza mai pungere in attacco dove Müller non riesce mai ad anticipare i due centrali ucraini. Gli arancio-nero di casa rispondono con un grande pessing a centrocampo, che spesso mette in difficoltà gli uomini di Guardiola, ma sulle ripartenze Boateng e Alaba non si fanno mai sorprendere. Tutto rimandato all'11 marzo: all'Allianz Arena di Monaco si deciderà chi dovrà passare ai quarti e, dopo quanto visto in campo ieri, l'esito non è scontato.

 

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