Trofeo Topolino: Allievi, Hofer vince l'oro nel gigante
Oggi è stata la giornata dell’Italia al 54° Trofeo Topolino di Sci Alpino di Folgaria, in Trentino, grazie all’oro conquistato da Damian Hofer in gigante, cui si sono accompagnati anche il bronzo di Elisa Platino sempre tra le porte larghe e l’argento di Alessandro Pizio nello slalom Ragazzi - U14. Nel computo totale delle medaglie di quella che in definitiva è una vera e propria Olimpiade Giovanile di Sci - oltre ad essere Criterium Internazionale Giovani FIS - l’Italia ne esce con il maggior numero, vale a dire 6 di cui una d’oro, tre d’argento e due di bronzo. Tra le 42 nazioni presenti in questa edizione di Trofeo Topolino la Francia è risultata la più “preziosa” con tre medaglie d’oro, seguita dalla Slovenia con due ori, un argento e un bronzo.
La giornata odierna prevedeva la categoria Ragazzi impegnata in slalom lungo la pista Martinella Nord di Folgaria, mentre agli Allievi è toccato il veloce gigante sulla Agonistica.
In tutto quasi 300 giovani e spettacolo garantito fin dalle prime porte, con i colori dell’Italia a sventolare alti grazie a Damian Hofer, autentico gigante azzurro. L’altoatesino, dopo la doppietta in speciale e gigante alle selezioni azzurre, oggi ha fatto tris, portandosi a casa la prova fra le porte larghe della fase internazionale. Ieri, fra i pali snodati della Martinella Nord, Hofer aveva fatto registrare il miglior tempo nella prima manche ma poi era uscito nel corso della seconda. A 24 ore di distanza è arrivato puntuale il riscatto e l’altoatesino di Vipiteno è stato nuovamente il più veloce nel corso della frazione inziale, con un vantaggio di 85 centesimi sul tedesco Frost e di ben 1 secondo e 31 centesimi sul croato Kolega, terzo, con lo sloveno Tadej Paščinski, argento nello speciale di ieri, al quarto posto provvisorio assieme al canadese Wallace.
Nella seconda frazione il vincitore dello speciale Schiele (FRA) risaliva dalla decima posizione e prendeva il comando anche in gigante, per poi essere superato solo da Paščinski prima e Kolega poi, con il tedesco Frost che usciva a metà manche. Damian Hofer, ultimo a scendere, faceva correre un brivido al pubblico di Folgaria toccando con lo scarpone sulla neve ad una delle prime porte, ma il ragazzone di Vipiteno riusciva subito a riprendere l’equilibrio e gestire il gap sulla concorrenza, concludendo con il tempo totale di 1’54’’.38, che gli ha regalato un oro più che meritato davanti al croato Samuel Kolega e allo sloveno Paščinski.
Il round iniziale della gara femminile ha visto primeggiare la croata Lana Zbašnik, che è filata via veloce fra i pali larghi facendo registrare il tempo di 58’’72, scavando un gap di 51 centesimi sull’austriaca Grünauer, seconda, e di 54 centesimi sulla finlandese Korpio, vincitrice dello speciale di ieri. Alle loro spalle l’azzurrina Elisa Platino e Bubakova (CZE) inseguivano con 59’’.74, tallonate da Larilahti (FIN) e Marovt (SLO) racchiuse nello spazio di 7 centesimi. La seconda frazione, con l’inversione delle trenta, vedeva la finlandese balzare al comando con Bubakova che scivolava nelle retrovie, mentre Elisa Platino grazie ad un’ottima prova riusciva a centrare il primo posto a sole tre discese dalla conclusione. La Korpio commetteva qualche piccola imperfezione e chiudeva in terza posizione, ma doveva subito rinunciare alle speranze di podio perché Grünauer prima e Zbašnik poi facevano registrare i tempi migliori, con la croata acclamata da parenti e tifosi nel parterre. Dopo i podi nel 2012 e nel 2013 la Zbašnik, quindi, ha potuto finalmente festeggiare la prima vittoria al Trofeo Topolino grazie al miglior tempo in entrambe le manche, che le ha permesso di lasciarsi alle spalle Grünauer e la meranese Elisa Platino, ancora sul podio dopo il bronzo di ieri in speciale. La buona prova azzurra è stata completata dal settimo posto della piemontese Carlotta Saracco.
Per quanto riguarda lo slalom di categoria Ragazzi, pronti via e tra i paletti si faceva subito notare la russa Polina Melnikova che non sbagliava nulla e si piazzava a condurre una provvisoria che in realtà non è mai più cambiata per quanto riguarda la leadership di manche. Neppure quando sono saltate in pista la slovena Neja Dvornik, già vincitrice del gigante di ieri a Folgaria, e l’austriaca Lisa Hörhager che si sono piazzate seconda e terza rispettivamente, ma con un distacco di oltre mezzo secondo dalla Melnikova. La migliore italiana dopo la prima frazione è stata l’altoatesina Nina Bachmann. La seconda manche si è accesa quando al traguardo si è presentata la francese Clarisse Breche, solo 17.a dopo la prima parte, ma letteralmente indiavolata ora, a tal punto che è rimasta in testa fino alla discesa della finlandese Pykäläinen, 8.a dopo la prima manche. Delle ultime sette rimaste, in quattro lasciavano anzitempo la gara – inclusa l’azzurra Bachmann e l’austriaca Hörhager – e la sfida per il podio era tutta tra Dvornik e Melnikova, con la svizzera Zopp brava ad accaparrarsi una leadership momentanea. La slovena volava al traguardo con l’unico tempo sotto i 45”, il migliore di manche.
A quel punto alla Melnikova serviva una prova impeccabile e veloce, cosa che non è riuscita del tutto e alla fine il cronometro ha premiato la slovena davanti a Melnikova e Zopp. La gara dei maschi ha visto subito in evidenza gli azzurri Alessandro Pizio e Filippo Della Vite, secondo e quinto dopo la prima manche, in cui il francese Jules Baur ha centrato il miglior tempo ma solamente per 1 centesimo su Pizio e 4 centesimi sul croato Tiriel-Luka Abramović. Nei primi quindici si sono piazzati anche altri due rappresentanti dell’Italsci ovvero Davide Damanti (8°) e Matteo Noris (13°), e proprio Noris è stato il primo a scendere sotto i 45” di seconda manche e a far sentire profumi di medaglie agli azzurri. Damanti, dal canto suo, migliorava il tempo totale di oltre 2 secondi e rimaneva in testa fino alla discesa di Abramović. La discesa del croato era senza macchia e il primo posto provvisorio è rimasto per un paio di minuti nelle sue mani, fino a che l’azzurro Pizio non entrava nel parterre di arrivo con il miglior tempo assoluto fino a quel momento, 2 centesimi meglio dell’avversario. Alla discesa di Baur, gli occhi di tutti sono rimasti incollati all’azione del francese che ha sciato in maniera sublime e si è giustamente messo al collo la medaglia d’oro finale.