Sull'erba di Wimbledon Bolelli cede al 5° set Sara Errani vince il derby contro la Schiavone
Battuto ancora una volta da Nishikori, e sempre al quinto set. Il giapponese è diventato una specie di incubo per Simone Bolelli negli ultimi due anni sui prati londinesi. Il 29enne di Budrio è uscito di scena al primo turno di Wimbledon, terzo Slam della stagione in corso sui campi in erba dell'All England Lawn Tennis Club: ha ceduto per 63 67(4) 62 36 63, dopo tre ore e 21 minuti di partita, al giapponese Kei Nishikori, numero cinque del seeding. L'azzurro, numero 55 Atp, che sui prati di Church Road vanta tre terzi turni (2008, 2011 e 2014) e che arrivava dai quarti di Nottingham, era stato eliminato dal 25enne di Shimane anche lo scorso anno, ma si trattava del terzo turno: un match interrotto per oscurità il sabato sul tre pari al quinto e concluso il lunedì, nel corso del quale il bolognese era stato per due volte a due punti dalla vittoria (quarto set). Questa volta Simone così vicino al successo non ci è arrivato ma dopo il crescendo col quale ha chiuso il quarto parziale, aveva alimentato qualche piccola speranza nei tifosi italiani. Ed invece nel quinto set ha letteralmente buttato via il secondo gioco, concedendo il break per una volée di diritto sotterrata, e non è più riuscito a rientrare in partita. Peccato.
Martedì toccherà agli altri quattro italiani in gara. E’ andata decisamente meglio ad Andreas Seppi, che a Wimbledon vanta gli ottavi nel 2013 quando fu battuto da Juan Martin Del Potro: il 31enne di Caldaro, 25esima testa di serie, finalista la scorsa settimana ad Halle (sconfitto da Federer), esordirà contro la wild card britannica Brydan Klein, 25enne numero 177 mondiale (nesun precedente). Buon sorteggio anche per Fabio Fognini, 30esima testa di serie, che sui prati londinesi ha raggiunto due volte il terzo turno (2010 e 2014): il 28enne di Arma di Taggia giocherà contro lo statunitense Tim Smyczek, numero 77 del ranking, che quest'anno a Melbourne ha portato al quinto set Rafa Nadal (anche in questo caso si tratta di una sfida inedita).
Debutto duro per Paolo Lorenzi, numero 89 Atp, che punta a vincere il suo primo match a Wimbledon: il 34enne senese affronterà il 21enne ceco Jiri Vesely, numero 45 della classifica (nessun precedente). In caso di vittoria potrebbe trovare al secondo turno Luca Vanni, numero 113 Atp, entrato come lucky loser a causa del ritiro di David Ferrer, che debutterà contro il britannico James Ward, in tabellone grazie a una wild card: un solo precedente, datato 2008, in un futures da 10mila dollari a Padova, a favore del tennista inglese numero 111 mondiale. Per il trentenne aretino è la prima partecipazione al main draw dei Championships, la seconda in uno Slam dopo il recente Roland Garros in cui è stato eliminato al primo turno da Tomic.
Sara Errani è la prima azzurra a qualificarsi per il secondo turno di Wimbledon, terzo Slam della stagione in corso sui campi in erba dell'All England Lawn Tennis Club. La 28enne romagnola, 19esima testa di serie e numero 19 Wta, si è aggiudicata per 62 57 61, dopo oltre due ore ed un quarto di battaglia, il derby tricolore contro Francesca Schiavone, numero 80 del ranking Wta, alla 60esima presenza consecutiva in uno Slam, record tra le giocatrici in attività (tra gli uomini Roger Federer tocca quota 63). Primo set deciso da un incredibile ed interminabile settimo game, durato quasi venti minuti e nel quale si sono giocati ben trenta punti. Sara avrebbe potuto chiudere la sfida in due set quando ha avuto la chance di servire per il match in vantaggio per 5-4 nel secondo parziale, ma Francesca ha reagito - del resto la 35enne milanese è stata l'ultima azzurra capace di arrivare nei quarti nel 2009 (ed ancora negli ottavi nel 2012) - infilando quattro giochi di fila e trascinando la partita al terzo. A questo punto, però, ha accusato la fatica (a Londra fa molto caldo) ed ha dovuto lasciare strada alla 28enne romagnola. Al secondo turno la Errani, che sull'erba londinese non è mai andata oltre il terzo turno (2010 e 2012), dovrà vedersela con la la 22enne serba Aleksandra Krunic, numero 82 del ranking mondiale, alla sua prima esperienza nel tabellone principale del major londinese, che ha battuto per 62 64, in un'ora e sei minuti di gioco, Roberta Vinci, numero 35 Wta, l'azzurra con il gioco più "erbivoro", capace di arrivare negli ottavi nel 2012 e nel 2013. Tra Errani e Krunic non ci sono precedenti.
Esordio amaro, invece, per Flavia Pennetta: la 33enne brindisina, 24esima testa di serie, che a Londra ha raggiunto per tre volte gli ottavi (2005, 2006 e 2013), ha ceduto in tre set alla 21enne kazaka Zarina Diyas, prima giocatrice non compresa tra le teste di serie, che alla sua prima partecipazione allo Slam londinese, dodici mesi fa, ha raggiunto il quarto turno (ottavi): 63 26 64 dopo un’ora e 48 minuti. Un’avversaria ostica sulla carta che si è confermata tale sul campo. Flavia ha iniziato con un break, poi però ha subito ceduto il turno di battuta e si è lasciata scappare la rivale sul 4-3: ha salvato quattro palle break, ma ha poi ceduto il servizio con la Diyas che è salita sul 5-3 per chiudere 63 dopo che la Pennetta aveva avuto due occasioni per recuperare il break di ritardo e annullato tre set point. Nella seconda partita l’azzurra ha infilato quattro game consecutivi dal 2-2 alzando il livello del suo tennis: 62 e terzo set. Peccato perché proprio nel parziale decisivo Flavia ha accusato un passaggio a vuoto che ha pagato caro: ha commesso tre doppi falli nel game di apertura, la kazaka ne ha approfittato salendo fino al 4-0. Difficile a quel punto la rimonta, anche se la tennista pugliese ci ha provato. Ha recuperato fino al 3-4, ma si è arresa al decimo gioco (64) con l’avversaria al servizio. Ha annullato due match point (il secondo grazie ad un doppio fallo della Diyas), poi sul vantaggio pari le è stato chiamato out un rovescio lungo linea vicinissimo alla riga. Terzo match point: ancora un rovescio, ma in rete, di Flavia e successo della kazaka.
Martedì debutto per le altre due tennista italiane in gara. Agevole - ovviamente sulla carta - il primo turno per Camila Giorgi, testa di serie numero 31, che proprio sull'erba, quella olandese di 's-Hertogenbosch, due settimane fa, ha conquistato il suo primo titolo Wta: per lei, che sui prati di Church Road vanta il quarto turno nel 2012 (ed il terzo nel 2013), esordio contro la brasiliana Teliana Pereira (numero 77 Wta), che ha in comune con la 23enne marchigiana il fatto di aver vinto il suo primo torneo Wta in questo 2015, a Bogotà. Anche in questo caso si tratta di una sfida inedita.
Karin Knapp (numero 43 Wta), capace due anni fa di arrampicarsi fino agli ottavi (quarto turno), dovrà invece vedersela con la slovacca Magdalena Rybarikova (numero 66), che nelle sette precedenti partecipazioni non ha mai vinto un incontro: la 27enne altoatesina si è aggiudicata tutte e tre le sfide precedenti.
Ha perso il derby azzurro con Sara Errani in tre set cedendo nettamente bel parziale decisivo di fronte alla rivale più giovane di sette anni, ma come nel suo stile Francesca Schiavone gioca d’attacco e sorprende tutti. La 35enne milanese sta pensando ad un futuro da coach.
“Perdere è qualcosa con cui fare i conti - ha detto leggendo un testo che aveva preparato - oggi succede più spesso di cinque anni fa, ma è un processo naturale che non mi spaventa, anche se continua a non piacermi. Di sicuro so che non ho perso competitività, per questo il mio obiettivo è centrare il record di Slam consecutivi, ma anche dopo il 62esimo il tennis sarà la mia vita e non tradirò le mie caratteristiche di gioco sin tanto che sarò in attività e le trasmetterò cercando di trasferirle anche nel mio post carriera. Proprio in questi giorni sta cominciando il mio futuro: c’è un modo di interpretare e giocare il tennis che ho intenzione di insegnare ai giovani che hanno talento e voglia di lottare”.
Insomma Francesca, che a Wimbledon giocava il suo Slam di fila numero 60 (il record tra le donne è di 62 ed appartiene alla giapponese Ai Sugiyama, mentre tra i giocatori in attività solo Federer è più avanti a quota 63), pensa ad un futuro da coach e magari ad una academy. Non dà tempi o modalità, ma la campionessa milanese resterà in quello che è il suo mondo. Sicuramente la rivedremo agli US Open a fine agosto e agli Australian Open 2016: a Melbourne taglierà il traguardo dei 62 Slam. Un’avventura cominciata nel 2000 a Flushing Meadows. Poi si vedrà