La zampata di Vuillermoz sul muro di Bretagne Froome resta in giallo, Nibali in difficoltà
Il giovane francese Alexis Vuillermoz mette la sua firma sul Mur de Bretagne scattando proprio altermine del tratto più duro e sorprendendo gli altri candidati alla vittoria. Il portacolori della Ag2r ha imposto con autorità la sua legge precedendo Daniel Martin, che ha fatto lavorare a fondo la sua squadra per condurre l'inseguimento ai battistrada di giornata, e Alejandro Valverde, che ha regolato il gruppo dei migliori.
Classe 1988, ex biker, Vuillermoz ha così regalato alla Francia la prima vittoria di tappa, peraltro già sfiorata a Huy, dove è stato terzo. Oggi sul Mur quella vittoria l'ha voluta ad ogni costo, attaccando ben due volte sul Muro con un coraggio e una volontà davvero di rilievo. Di questo gruppo non faceva parte Vincenzo Nibali che proprio nel tratto meno duro ha perso le ruote degli avversari e ha pagato un distacco di 10 secondi rispetto a Froome e a tutti gli altri big. Con il siciliano è arrivato Talansky, più indietro Pinot e Rui Costa che confermano il loro Tour difficile.
Nella prima parte della tappa, all'attacco sono usciti Chavanel della Iam, Huzarski della Bora Argon 18, Sicard della Europcar e Perichon della Bretagne Séché. Dopo il traguardo volante le carte si sono rimescolate, si è formato un gruppo di 21 corridori in testa e da questi ne sono evasi tre - Michal Golas della Etixx, Lars Bak della Lotto Soudal e ancora Bartosz Huzarski della Bora Argon - che hanno tenuto duro fino a sei chilometri dal traguardo quando il gruppo li ha raggiunti. Chris Froome conserva quindi la maglia gialla, mentre Peter Sagan aggiunge la maglia verde alla maglia bianca che già indossava.
Il vincitore di giornata ha detto: "Ero molto preoccupato negli ultimi duecento metri. Temevo che gli inseguitori potessero rientrare e azzerare il piccolo vantaggio che avevo. Ho controllato più volte la loro reazione al mio ultimo scatto; poi ho spinto al massimo ed è andata bene". La maglia gialla ha affermato: "Il mio team anche oggi mi ha protetto molto bene. Se avessi avuto una gamba migliore avrei provato anche a sprintare. È difficile però fare sempre la differenza.
È giusto invece che su questa salita abbiano trovato gloria altri ciclisti". La sensazione, però, è che il britannico abbia concesso spazio a Vuillermoz e che di gamba ne abbia eccome. Ha salutato, intanto, il Tour de France Luca Paolini, risultato positivo alla cocaina. L'italiano della Katusha si è sfogato sui social network e ha chiesto scusa.
Domani è in programma la cronometro a squadre con la Bmc del trentino Daniel Oss e del bolzanino Quinziato che vuole metersi in evidenza, da Vannes a Plumelec, di 28 chilometri. Lunedì ci sarà il meritato riposo. A seguire la corsa entrerà nel vivo con le montagne serie e le dure salite: prima i Pirenei e poi le Alpi decreteranno il vincitore di questa 102esima edizione della Grande Boucle.