Doping, ora si usa "ossigeno in pillole"
Neanche i farmaci che non hanno ancora superato tutti i test di efficacia e sicurezza, di cui quindi non si ha ancora un’idea completa degli effetti collaterali, sembrano spaventare chi fa uso di doping. È il caso di FG-4592, una sostanza ancora in sviluppo da parte di AstraZeneca e FibroGen che però è stata trovata, almeno nel primo test ancora in attesa di controanalisi, nel sangue di due ciclisti, a pochi giorni dalla squalifica di un marciatore francese, Bertrand Moulinet, positivo alla stessa sostanza.
Il farmaco, racconta il New York Times, è allo studio per l’impiego contro l’anemia, e ha come effetto l’aumento dei globuli rossi nel sangue. I casi positivi nel ciclismo riguardano il ciclista italiano Fabio Taborre, il cui team è stato appena sospeso dall’International Cycling Union, e il cileno Carlos Oyarzun, espulso dai Giochi Panamericani. La molecola è ancora nella fase 3 della sperimentazione, e non è ancora sul mercato. A differenza dell’Epo, che deve essere iniettata, questo farmaco è in forma orale, un fattore che lo rende ancora più attraente tanto che secondo alcuni siti specializzati viene chiamato "ossigeno in pillole". «Questo è un fatto nuovo per me - commenta Don Catlin, un esperto di test della Ucla university -. Le compagnie che vendono il farmaco lo distribuiscono solo agli enti di ricerca, non agli individui».
Anche le aziende che distribuiscono il farmaco, sottolinea il quotidiano, assicurano che la spedizione può essere fatta solo a strutture di ricerca o università, anche se a giudicare dai test esistono già dei "canali alternativi". L’episodio, se confermato dalle controanalisi, confermerebbe anche che il ciclismo rimane uno degli sport dove il doping è più difficile da combattere.
Non a caso proprio in questo sport negli anni scorsi sono stati trovati i test positivi al GW1516, un altro farmaco sperimentale che non è mai arrivato sul mercato per il rischio di cancerogenicità. Una prova ulteriore viene dal report 2014 della Wada,l’agenzia mondiale antidoping, che contiene i risultati delle analisi effettuate nei centri affiliati in tutto il mondo, in totale oltre 280mila con l’1,4% di positività. Circa l’1% dei test compiuti sui ciclisti risulta positivo, una cifra inferiore solo, fra le specialità molto controllate, alla boxe e al sollevamento pesi, che svetta con l’1,9%. Percentuali superiori all’1%, anche se su meno test, sono state trovate anche in sport impensabili, come il golf e l’equitazione, e campioni positivi sono stati trovati anche nel tiro a volo. In totale, spiega un altro rapporto Wada che si riferisce però ai dati del 2013, sono 89 gli sport in cui è stata preso qualche provvedimento nei confronti di atleti per qualche forma di doping.