Blengini punta su Giannelli
La nazionale italiana di pallavolo è arrivata lunedì sera a Cavalese per mettere a punto la preparazione in vista della Coppa del Mondo che si disputerà in Giappone dal’8 al 23 settembre. E il motivo di maggior interesse sta nella promozione a nuovo Commissario tecnico di Gianlorenzo Blengini che, da assistente, ha preso il posto del dimissionario Mauro Berruto.
Il Ct aveva lasciato l’incarico dopo l’esclusione dalle finali alle recenti World League di Rio de Janeiro, esclusione che ha comportato la mancata (finora) qualificazione alle prossime Olimpiadi.
Ma il problema non era solo di natura tecnica. Durante la competizione Berruto aveva avuto uno screzio con quattro giocatori che avevano palesemente disatteso i suoi ordini e li ha rispediti a casa alla vigilia delle partite. Come è noto, i quattro erano il capitano Dragan Travica, Ivan Zaytsev, Giulio Sabbi e Luigi Randazzo. Tutto ciò non poteva che avere ripercussioni pesanti e le dimissioni di Berruto ne sono state la plastica dimostrazione.
Così i gradi di Ct sono stati messi dalla Federvolley sulle spalle di Blengini, detto Chicco, esteta della tecnica e perfezionista. Che li ha assunti fronteggiando tutte le polemiche. In primis quella che riguarda il doppio incarico (Ct della Nazionale e allenatore della Lube), sovrapposizione che finora non era vista di buon occhio dalla Federazione stessa.
Dunque Blengini, come la mettiamo con la faccenda del doppio incarico? Sarà un problema?
«Anche fosse, non è un mio problema. Non sono io che devo stabilire se è giusto o meno che un Ct abbia il doppio incarico. Rilevo soltanto che questo era visto come un problema solamente per l’Italia, visto che moltissime altre nazionali sono allenate da un tecnico che guida contemporaneamente una squadra di club. Penso che sia un tema di carattere generale che andrebbe valutato in modo ampio. Non dimenticando il momento storico che stiamo vivendo: ci sono anche problemi di natura economica che guidano le scelte. Ma, ripeto, non sono questi temi che mi competono: un allenatore deve parlare di questioni tecniche.
E allora parliamo di questioni tecniche. La tua prima convocazione ripropone in rosa Zaytsev e Sabbi ma conferma l’esclusione di Travica.
«Questa è appunto una scelta tecnica. Nella mia attuale idea di squadra nazionale, il palleggiatore è Giannelli. E per far crescere questo ragazzo nella maniera adeguata ritengo che siano altri gli atleti adatti a supportare questo lavoro. Le scelte di Saitta e Sottile sono state fatte sulla base di molti elementi. Non ultime alcune questioni che non starò a spiegare ma che mi fanno ritenere Travica incompatibile col ruolo».
Lanza, Juantorena, Zaytsev, Vettori, Antonov, per dirne alcuni. E’ una squadra zeppa di schiacciatori.
«Ce ne sono diversi, ma saranno meno nei 14 che verranno in Giappone. Poi va detto che alcuni faranno gli schiacciatori, altri l’opposto».
Perché diversi sono in grado di coprire entrambi i ruoli, ad esempio Zaytsev...
«Sì. Ma posso già dire che nella mia attuale visione Zaytsev si allenerà da opposto».
C’è anche la novità assoluta in azzurro di Juantorena. È carico?
«Con lui ha scambiato qualche parola, ma la sua convinzione non è nemmeno da mettere in discussione. Con questi atleti non c’è bisogno di parlare di obiettivi: tutti sanno dove dobbiamo arrivare. Il problema è come farlo».
Quali sono i punti di continuità tra la tua nazionale e quella di Berruto? E, soprattutto, quelli di discontinuità?
«La continuità si vede nella lista dei convocati. La discontinuità sta nel fatto che prima io consigliavo, ora decido. Queste che ho fatto sono tutte scelte esclusivamente mie».
Insomma, resettato tutto il lavoro da assistente, è cominciato quello da Ct?
«No. Non si può resettare tutto. Il vissuto qualcosa ti lascia sempre. Solo che ora le responsabilità sono differenti e io ci metterò la mia personalità».
Che punta su?
«Su tutti gli aspetti. Sia su quelli di squadra, che su quelli di blocco di ruolo, che su quelli dei singoli atleti. Tutti i dettagli vanno curati alla ricerca della massima armonia dei 14 che andranno in Giappone».