Filip Schenk e Eleonora Dallabrida illluminano i canmpionati di arrampicata

Molte medaglie e tante conferme. L’Italia dell’arrampicata sportiva conclude così questa edizione dei Campionati mondiali giovanili di arrampicata sportiva, tenutisi ad Arco dal 28 agosto al 5 settembre. Il medagliere recita ben tre ori, un argento e sei bronzi, ma in generale tutto il movimento azzurro dell’arrampicata si è dimostrato competitivo ed in forte crescita, con buoni piazzamenti anche da parte degli atleti non arrivati a medaglia. Risultati che posizionano l’Italia al terzo posto nella classifica delle Nazioni alle spalle solo degli Stati Uniti, al primo posto, e della Russia, arrivata seconda.

 

Nella prima finale, quella della categoria Boulder, disputata lunedì 31 agosto, arriva già la prima grande soddisfazione: nella Youth B (Under 16) maschile, l’altoatesino Filip Schenk si laurea campione del mondo risolvendo 3 problemi sui 4 proposti e dominando una finale che lo vede unico partecipante superare quota un blocco. Tra le donne, la torinese Asja Gollo, vicecampionessa nella scorsa edizione, si conferma tra i top della specialità conquistando il 3° posto nella categoria Youth A (Under 18). Da segnalare, inoltre, il buon 5° posto ottenuto dall’altro altoatesino in gara, David Piccolruaz, sempre nella Youth B.

 

Venerdì 4 settembre arriva il momento della finale Speed. Il secondo campione del mondo di marca italiana arriva dalla Youth B femminile, con la trentina Elisabetta Dalla Brida in formato super che conquista l’oro fermando il cronometro a 10’66”. In campo maschile, si mettono in luce diversi atleti della spedizione azzurra, nonostante arrivi a medaglia solo Leonardo Sandrin nella Youth B: il veronese va a prendersi il bronzo strappandolo proprio al connazionale Gabriele Randi in una finalina tutta italiana, mentre Alessandro Santoni nella categoria Junior (Under 20) e Gianluca Zodda nella Youth A sfiorano il podio e si piazzano quarti.

 

La finale per la categoria Lead di sabato 5 settembre ha tanti italiani qualificati ed è pertanto carica di attesa. Le aspettative non vengono deluse, perché nella Youth B arrivano i bronzi del genovese Pietro Biagini tra gli uomini e della romana Laura Rogora tra le donne, mentre nella Youth A il comasco Stefano Carnati si prende un argento strepitoso dopo una rimonta dalla settima piazza. Per Asja Gollo e Filip Schenksfuma la possibilità di un bis mondiale ma registranio comunque, rispettivamente, un 4° e un 5° posto, mentre si segnalano le buone prestazioni di Ilaria Scolaris, settima nella Youth A, e di Claudia Ghisolfi, sesta nella Junior.

 

L’ultima bella soddisfazione arriva nella Combinata, che tiene conto dei risultati degli atleti nelle tre discipline: nella Youth A maschile David Piccolruaz conquista l’oro grazie al sopracitato 5° posto nel Boulder, al 13° nello Speed e al 23° nel Lead. In aggiunta, in campo femminile arrivano due ulteriori bronzi per merito di Laura Rogora nella Youth A e Asja Gollo nella Youth B.

 

Che gli azzurri fossero in salute lo avevano già dimostrato nelle manifestazioni precedenti, ma l’exploit di questi Mondiali giovanili ha consegnato all’arrampicata delle giovani promesse che si spera possano rappresentare il futuro della Nazionale italiana. Una soddisfazione espressa pubblicamente anche dal presidente della FASI Ariano Amici, che in una lettera aperta ha dichiarato: “Si tratta di un bottino che va oltre le più rosee previsioni e che premia il lavoro di tutta la Federazione in questi anni, ovvero da quando sono stati assegnati i Mondiali in Italia”.

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