Un team motociclistico nel nome del figlio
«Il mio sogno è quello di tornare nel circo del motomondiale con i miei giovani e di farlo per puntare a vincere». È questo il grande obiettivo di Paolo Simoncelli, padre dell’indimenticabile Sic, il quale a margine di «Buon Compleanno Sic», l’evento benefico in programma questa sera a Milano ed organizzato da Fondazione Cariplo e Fondazione Simoncelli, ha spiegato i progressi del suo nuovo team, il Sic 58 Squadra Corse.
«Grazie agli sponsor che hanno sempre accompagnato Marco nella sua carriera, da tre anni ho creato questo team dedicato soprattutto a lanciare giovani promettenti nel mondo del motociclismo - ha spiegato Paolo Simoncelli all’Italpress -. Il primo anno avevo due piloti, ora siamo già arrivato a sette. Per ora partecipiamo al campionato italiano junior e al campionato spagnolo, ma il mio grande obiettivo per il 2017 è quello di tornare nel circo del motomondiale, schierando dei piloti nella Moto3. È una cosa che voglio a tutti i costi e se andremo in Moto3 ci andremo per vincere». «In pratica faccio quello che dovrebbe fare la Federazione - ha aggiunto -, dando la possibilità di correre anche a quei piloti che non sono nelle condizioni economiche di sostenere le altissime spese che uno sport come questo comporta».
A proposito del finale incandescente dello scorso anno in MotoGp Paolo Simoncelli ha spiegato: «Si sono spese troppe parole, spesso a sproposito. Sono certo che appena si ricomincerà a correre, tutte queste chiacchiere saranno un ricordo del passato e finalmente si andrà oltre le polemiche dello scorso anno tra Rossi e Marquez.
Non sarà semplice, ma è una situazione che va risanata». Simoncelli si è augurato che il mondo del motomondiale superi in fretta i veleni. «I dissapori tra Marquez e Valentino sono roba vecchia - ha spiegato Simoncelli ad Italpress -, quello che è successo lo scorso anno è stata solo la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso».
A proposito invece della voglia di rivincita di Valentino Rossi, papà Simoncelli è convinto che sarà molto difficile per il pilota di Tavullia ripetere il grande campionato dello scorso anno. «Il problema di Valentino è che ha 36 anni e non ne ha più 18 e quindi, anche se inconsciamente, non avrà più la sfrontatezza dei suoi avversari. Ricordo ancora il primo Mondiale di Vale nel 1997 a Brno, quando ebbe uno screzio con Martinez, il quale si lamentò molto di una presunta scorrettezza di Rossi, ma Vale con l’irruenza e l’innocenza dei suoi 20 anni ci sorrise sopra e continuò per la sua strada».