I lupi hanno sbranato l'Aquila al PalaTrento
Avellino ha vinto per 80 a 68
Contro Avellino l'Aquila era attesa al varco. Ne è uscita male, forse addirittura malissimo per alcuni. O forse, più verosimilmente, nell'unico modo in cui poteva uscirne in questo momento. Con tutti i problemi che contraddistinguono questo periodaccio bianconero. Da ultimo si è aggiunta la tonsillite di Lofberg - assente - a complicare un quadro già grave. Inutile girarci attorno: la squadra di Buscaglia ha retto, peraltro benissimo, contro un avversario fortissimo fino quando le gambe hanno retto. Poi, stremata fisicamente e mentalmente, ha alzato bandiera bianca. Solo nell'ultimo periodo ha incassato 34 punti (fino al 30' ne aveva subito in tutto solo 46). Ha smesso di giocare, soprattutto di difendere. E si è afflosciata. Per la terza volta di fila in casa, sul suo parquet, di fronte ai suoi tifosi.
Le cause sono tante, come sempre. Però, oggettivamente, si può dire che la squadra adesso ha due problemi più grossi degli altri. È stanca, molto stanca, ed è corta. Gli impegni di Eurocup e l'assenza non ancora rimpiazzata di Baldi Rossi hanno presentato il conto. Salato. Se a questo si aggiunge una panchina non esattamente incisiva il 68 a 80 finale si spiega facilmente.