«Frasi omofobe ripugnanti», la Nike rompe il contratto con Pacquiao
La Nike ha rescisso il contratto con la leggenda della boxe Manny Pacquiao. La decisione dopo le frasi omofobiche del supercampione filippino, che nei giorni scorsi hanno scatenato una polemica che rischiava di travolgere anche lo sponsor. Le persone omosessuali «sono peggio degli animali», aveva detto «Pac-Man» in una intervista alla Tv filippina. Resosi immediatamente conto del polverone creato, aveva postato su Twitter le scuse, accompagnate da un video: «Mi dispiace per aver offeso molte persone».
Parole che però non sono bastate a evitare l’ira della Nike.
«Troviamo questi commenti ripugnanti», hanno commentato i vertici del colosso dell’abbigliamento sportivo, sottolineando come l’azienda «si oppone con forza ad ogni tipo di discriminazione, avendo alle spalle una lunga storia a favore dei diritti della comunità Lgbt». Per questo «non avremo più alcun rapporto con Manny Pacquiao». Fine dunque di un matrimonio durato quasi dieci anni. Un sodalizio che ha accompagnato Pacquiao nelle sue imprese, lui che è campione mondiale in otto classi di peso, il primo pugile a vincere dieci titoli in otto differenti categorie. Insomma, un vero e proprio uopmi simbolo della Nike, al pari del fenomeno del Real Madrid Cristiano Ronaldo o della stella della Nba Lebron James.
Le dichiarazioni dello scandalo sono state rilasciate da Pacquiao nell’ambito della campagna elettorale che sta conducendo per conquistare un posto al Senato delle Filippine. «È una cosa di buon senso», aveva detto: «Voi vedete animali che si accoppiano se sono dello stesso sesso? Gli animali sono migliori perché possono distinguere il maschio dalla femmina. E se un uomo si accoppia con un altro uomo e una donna con un’altra donna, sono peggiori degli animali».
Il prossimo 9 aprile il prossimo incontro di «Pac-Man» contro Timothy Bradley. Secondo molti potrebbe essere l’ultimo prima del ritiro. La supersfida persa con Floyd Mayweather lo scorso maggio è stata definita «il match del secolo», il più ricco della storia della boxe per sponsorizzazioni e incassi dai biglietti e dai diritti tv.