Arco

Upim al posto dell'Orvea : subito otto posti di lavoro a tempo indeterminato

Il primo supermercato della città ha chiuso i battenti un paio di mesi fa ma quello spazio sarà riempito da una nuova attività, storica ma che sbarca per la prima volta ad Arco

di Nicola Guarnieri

ARCO. Al posto del primo supermercato aperto in città nel 1972 e chiuso una manciata di settimane fa dopo aver cambiato il modo di fare la spesa degli arcensi, fino ad allora abituati alle piccole botteghe sotto casa, arriva il grande magazzino tricolore che, pure lui, ha cambiato lo shopping non alimentare degli italiani, concentrando in un unico punto vendita tutto quello che serve alle famiglie: dalle mutande alle giacche passando dai profumi ai piatti.

Tradotto, si passa dall'Orvea all'Upim, due grandi negozi appunto per famiglie. In via XXIV Maggio, tra un mese, gli spazi lasciati liberi dal colosso trentino dell'alimentazione da banco saranno riempiti da una filiale della grande catena nazionale. L'Upim, fondato nel 1928, nel corso della sua storia si è ampliato con brand del largo consumo domestico iniziando da Ovs.

La nuova attività porterà subito 8 posti di lavoro con contratto a tempo indeterminato e, in futuro, la pianta organica potrebbe ampliarsi. L'importante è che quello spazio commerciale - stiamo parlando di 950 metri quadrati - non rimanga vuoto ma contribuisca, come si dice, a produrre Pil locale.Il nuovo Upim di Arco, in via 24 Maggio, sarà completo, quello che in gergo si chiama «full format». «Significa che ospiterà tutte le nostre tabelle merceologiche: - spiega Vania Rinaldi - parlo di abbigliamento uomo, donna e bambino ma anche casalinghi, profumi, bigiotteria... tutto insomma».

Il vuoto commerciale, in altre parole, sta per essere riempito e, da un punto di vista pratico, si resta sempre nell'ambito dello shopping popolare che va oltre i prezzi in sé ma comprende anche il filò da compere. Come un tempo, insomma, quando si andava in bottega per fare acquisti, certamente, ma anche per scambiare quattro chiacchiere con gli altri e, magari, infilarsi in quella parentesi di svago che in epoca moderna si chiama gossip.

La proprietà dei muri dovrebbe comunque rimanere del gruppo Poli che, suo malgrado, è stato costretto a chiudere l'Orvea, marchio per altro acquisito recentemente. In verità ad anticipare l'arrivo di Upim era stato Mauro Ottobre che aveva condiviso i dettagli emersi da un colloquio con Marcello Poli.

«L'Orvea, pur essendo apprezzata dai cittadini di Arco, non rispondeva più ai parametri di un moderno supermercato. Si sono fatte molte illazioni, spesso infondate, e ho ritenuto opportuno, come servizio per la comunità, andare direttamente alla fonte. Marcello Poli, ceo dell'azienda, mi ha confermato che l'area occupata dall'Orvea sarà affittata all'Upim, storica catena di grandi magazzini. Penso, dunque, che il rimpianto per la perdita dell'Orvea possa essere mitigato dall'arrivo di una realtà commerciale di indubbia qualità».

Il passaggio di consegne, dunque, registra il cambio da un supermercato per il cibo ad un altro per l'abbigliamento e gli accessori ospitando una storica catena italiana.