Calcio Usa, donne contro uomini
Bufera negli Usa nel mondo del calcio femminile a pochi mesi dai Giochi di Rio 2016: guidate dalle capitane Carli Lloyd e Becky Sauerbrunn, cinque superstar della nazionale donne hanno fatto causa alla Federazione calcistica per discriminazione salariale.
La Lloyd, con la Sauerbrunn, Alex Morgan, Megan Rapinoe e Hope Solo hanno portato la loro azione legale davanti alla Equal Employment Opportunity Commission affermando di esser state pagate quasi quattro volte meno dei loro colleghi maschi.
Le superstar del calcio femminile americano sono «lavoratrici salariate», pagate da US Soccer circa 72 mila dollari all’anno per 20 partite, a differenza dei calciatori che vengono retribuiti solo se scendono in campo.
Le donne sostengono tuttavia che la struttura dei bonus e dei premi partita fa sì che il loro salario complessivo sia molto inferiore alla nazionale maschile. Gli atleti incassano infatti 5 mila dollari per partita persa e fino a 18.000 per ogni vittoria; per le calciatrici il «premio» è di 1.350 dollari per ogni successo, nulla però in caso di sconfitta o di pareggio. Per le atlete, «questo è profondamente ingiusto».