A Cracovia la Diatec vuole la quarta Champions

Oggi (ore 19.30) derby con la Lube

di Maurilio Barozzi

Radostin Stoytchev parla di stimoli, Ivan Miljkovic parla di determinazione. Entrambi, su due sponde opposte, hanno in mente la stessa cosa: vincere. La Diatec Trentino e la Lube Civitanova oggi alle 19.30 si giocano il passaggio in finale di Champions League, in una gara tutta italiana che rappresenta la riedizione di quella che si disputò a Praga nel 2009. Quella volta fu la Diatec a spuntarla e la vittoria sulla Lube fu il preludio al successo finale (contro l'Iraklis di Salonicco) e di un filotto impressionante. I marchigiani, per bocca del loro capitano Miljkovic, non sono dell'idea che le cose debbano ripetersi. Capelli bianchi ma anche tanta voglia di portare la sua squadra al successo, Ivan il Terribile farà di tutto per mettere il bastone tra ruote al team trentino. E lo farà a partire dalla battuta che lui giudica essere l'arma principale di questa sfida. Dall'altra parte, il gruppo di Stoytchev. Che si gioca la possibilità di vincere una Champions League in un momento critico della sua stagione: la Diatec arriva infatti da due sconfitte consecutive in semifinale scudetto contro Modena e alcuni giocatori sono intenti a rimettere in sesto il loro fisico martoriato dagli impegni. Ma se Sparta piange, Atene non ride: anche Civitanova arriva da due kappaò in campionato e questo mette le due squadre - almeno sul piano dell'entusiasmo - alla pari.

Stoytchev si presenta alla vigilia della partita con un paio di interrogativi sui quali non ha ancora rivelato la risposta: chi sarà lo schiacciatore ad affiancare Tine Urnaut tra Pippo Lanza e Oleg Antonov? Matey Kaziyski infatti non può essere schierato in Champions (ma è a Cracovia a dare una mano in allenamento ai compagni). L'altro dubbio riguarda il centrale in diagonale con Sebastian Solé: rientrerà Simon Van De Voorde (in Coppa non ci sono limitazioni per gli stranieri) oppure avrà ancora spazio Daniele Mazzone? La risposta si conoscerà solo stasera.

Il morale della truppa trentina è comunque alto: la carica che molti giocatori hanno per il fatto di giocare per la prima volta una coppa di tale importanza è un elemento che può fare la differenza. Ed è proprio quello su cui punta il capitano della Diatec, Lanza. «Per molti di noi un'occasione eccezionale e forse irripetibile. Non possiamo fallire» ha detto Pippo. Che scalda il motore per entrare in campo come titolare. Dall'altra parte della rete i trentini si troveranno però la squadra giudicata da Stoytchev la favorita per il successo finale: Civitanova che avrà tra le sue bocche di fuoco l'ex Osmany Juantorena, oggi passato nelle linee dei cucinieri marchigiani. Per lui la gara con Trento avrà un sapore speciale, anche se - in cuor loro - gli oltre 200 tifosi trentini che hanno seguito la squadra a Cracovia per sostenerla nell'ultimo atto di questa avventura europea si augurano che il sapore sia agrodolce. Anzi, più agro che dolce.

Prima della semifinale-derby italiano, si giocheranno l'accesso alla finale per l'altra porta d'accesso i padroni di casa dell'Asseco Resovia e i russi dello Zenit Kazan, detentori del trofeo. Questi ultimi sono arrivati a questo appuntamento dopo aver fatto a fettine a Lodz, in una gara di ritorno perfetta, un'altra squadra polacca: lo Skra Belchatow. Si giocherà alle 16.30. I russi non si nascondono l'obiettivo di ripetere il successo di un anno fa ma l'Asseco, che si è sobbarcata i costi di organizzare queste Final four, non vuole assolutamente ricalcare le orme del Belchatow. Né quelle della sconfitta nei quarti contro Leon e compagni, né quelle di due recenti edizioni organizzate, e poi mai vinte.

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