Europei, è il giorno di Italia-Belgio I trentini di Bruxelles: vinca il migliore

di Paolo Micheletto

L'Italia di Antonio Conte comincia nel migliore dei modi la sua corsa agli Europei di Francia 2016. All'esordio nel Girone E, gli azzurri superano a Lione il Belgio per 2-0 con la reti di Giaccherini al 32' e di Pellè nell'ultimo recupero. Formazioni titolari senza novità dell'ultimora, con Conte che schiera in attacco la coppia Eder-Pellè, De Rossi in mezzo al campo e tutto il blocco juventino in difesa. Buon avvio di gara degli azzurri, che fanno la partita e cercando di rendersi pericolosi soprattutto con Candreva ed Eder. Nel Belgio di Wilmots il più ispirato è il romanista Nainggolan, che prova un paio di conclusioni da fuori, impegnando all'11' capitan Buffon.

Tentativo velleitario di Pellè al 29' ma è Giaccherini, al 32', a portare in vantaggio l'Italia: pescato alla perfezione da Bonucci, il bolognese, che poco prima aveva invocato inutilmente un rigore dopo un contatto con Ciman, stoppa in area e infila Courtois per poi andare a festeggiare con la panchina. Al 36' è Pellè, di testa, a divorarsi il 2-0 sotto porta. Nella ripresa, al 10', il Belgio va vicinissimo al pari: Darmian perde palla e aziona il contropiede avversario, Buffon esce alla disperata su Lukaku che non centra lo specchio. Replica azzurra un minuto dopo con uno stacco di Pellè che Courtois pronto a intervenire.

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Fischi del pubblico all'uscita di Nainggolan per il napoletano Mertens, Conte toglie Darmian per De Sciglio, poi inserisce Immobile per Eder e Motta per De Rossi. Il Belgio stringe l'Italia d'assedio e, al 36', il neo entrato Origi sfiora il colpaccio di testa. Al 39', invece, Immobile se ne va in velocità e Courtois si esalta nel negargli la rete. Nel proseguimento dell'azione, è Parolo a non sfruttare un pallone interessante in area. Nel finale, una mischia nell'area azzurra, poi il raddoppio di Pellè nel recupero per il definitivo 2-0.

Formazioni

Non c'è il napoletano Mertens nell'undici titolare del Belgio che alle 21 scenderà in campo contro l'Italia a Lione nel match d'esordio degli Europei di Francia.

Tutto come annunciato, invece, nella formazione di Conte che schiera nel 3-5-2 Buffon tra i pali, Barzagli, Bonucci e Chiellini in difesa, Candreva, Parolo, De Rossi, Giaccherini e Darmian a centrocampo e il duo d'attacco formato da Pellè ed Eder.

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Nel Belgio, schierato col 4-2-3-1, in porta c'è Courtois, difesa a quattro con Ciman, Alderweireld, Vermalen, Vertonghen, Nainggolan e Witsel in mezzo al campo, e De Bruyne, Fellaini, Hazard dietro all'unica punta Lukaku.

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La partita vista dai trentini che lavorano a Bruxelles

I trentini di Bruxelles sono pronti a gustarsi la grande partita. Italia-Belgio vista in mezzo ai belgi: niente male come sfida. Da vivere però in grande tranquillità: questa è una terra ospitale e quindi non si può non avere simpatia per la formazione di Wilmots che questa sera «prova» la condizione degli azzurri nella gara di apertura degli Europei per quanto riguarda il gruppo E. Che sia una bella partita e che vinca il migliore: forza azzurri, ma se andrà avanti il Belgio ci sarà comunque una squadra «vicina». 

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Giovanni Kessler , direttore dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode, ha già organizzato tutto a puntino: «Pizza e birretta in un centro ricreativo della Commissione - spiega l'ex presidente del Consiglio provinciale ed ex deputato - Qui la comunità italiana è fortissima e la partita con il Belgio sarà piena di emozione e di significati». Pronostico? «Speriamo di non perdere, anche perché il Belgio è tra le migliori squadre dell'Europeo. Qui tengono molto alla loro Nazionale e le partite portano momenti importanti di identità nazionale». Questa sera ognuno potrà esprimere liberamente il proprio tifo: «Mi hanno detto che ci sono due maxischermi: uno per Italia - Belgio e l'altro per Belgio - Italia. Ma forse è uno scherzo...».

Emiliano Corà , classe 1984, lavora nell'area ricerca e innovazione degli uffici provinciali di Bruxelles. Da cinque anni, con un paio di parentesi con qualche mese trascorso a Trento, vive in Belgio. Ha un precedente che fa ben sperare: «Non avrò certo problemi a tifare per l'Italia in Belgio: pensate che ho seguito i Mondiali del 2006, quelli vinti dalla nostra Nazionale, proprio a Berlino, dove stavo facendo l'Erasmus: speriamo che questo ci porti fortuna e che il risultato sia lo stesso». Corà dice che non si farà problemi a tifare contro il Belgio («Qui è pieno di bar e ristoranti italiani»), anche se gli avversari di oggi sono molto forti: «Una squadra che è migliorata in maniera incredibile negli ultimi anni. Per fare risultato si dovrà fare molta attenzione».

Mirco Tomasi , 32 anni, vive a Bruxelles da otto anni e da cinque lavora alla Commissione occupandosi di economia, finanza e contributi europei. Parla da esperto ma all'insegna del massimo spirito sportivo: «Sono a Bruxelles da molto tempo e quindi sarò contento sia nel caso della vittoria dell'Italia che del Belgio. Loro hanno una squadra con tanti giovani: c'è un mix eccezionale di culture. Certo, sono italiano e spero in un bel risultato da parte della squadra di Conte, ma se dovesse andare male...». Tomasi snocciola i nomi dei giocatori di casa preferiti: «Facile: Kevin De Bruyne è fantastico. Poi penso anche a Eden Hazard e al napoletano Martens. Il campionato italiano? Lo seguo a distanza e devo dire che siamo stati sfortunati con gli infortuni di Verratti e Marchisio, che potevano fare molto bene. Sono curioso di vedere come si comporterà l'attacco, soprattutto per quanto riguarda Pellè e Zaza».

Tomasi non crede proprio che l'Italia sia già spacciata: «Diciamo che gli azzurri non hanno niente da perdere e con l'Italia non si può mai dire, visto che la Nazionale più volte si è dimostrata in grado di reazioni incredibili. E poi c'è Conte, un bravo allenatore». Il funzionario trentino guarderà il match di questa sera «al pub, in mezzo alla gente», e negli ultimi due mesi ha seguito con simpatia la passione crescente dei belgi per la loro nazionale: «I giocatori si vedono ovunque, fanno pubblicità per le bevande, le birre, gli hamburger e altro. C'è una vera e propria mania ma i belgi mantengono sempre un atteggiamento modesto: non sentirete mai qualcuno di loro dire che sono i favoriti. L'ho notato anche agli ultimi Mondiali: si entusiasmano e si sentono orgogliosi anche se raggiungono piccoli risultati».

Giuseppe Filippi è il segretario del Circolo della Trentini nel mondo a Charleroi. Vive in Belgio da qualcosa come 68 anni e dice: «È difficile essere obiettivi per quanto riguarda questa partita, prima di tutto perché sono in Belgio da così tanto tempo e perché vivo vicino alla collettività e le realtà del Belgio. Il calcio italiano lo seguo a lunga distanza e molto episodicamente, mentre qui c'è una nuova generazione molto promettente di "artisti". Da due anni i giocatori sono molto presenti anche dal punto di vista commerciale, in una maniera anche troppo invadente in questi ultimi mesi». Un pronostico? «Bisogna tener conto che è la prima partita del girone e che ogni squadra sa quali sono le regole per superare il primo turno, visto che potranno andare avanti anche le migliore terze classificate: alla luce di questa situazione penso che un pareggio potrebbe essere la scelta già fatta dagli allenatori, perché domani (oggi per chi legge, ndr) la partita si gioca anche e soprattutto dal punto di vista dei calcoli e degli interessi finanziari, più che dal punto di vista del genio virtuoso degli sportivi in campo».

Mirko Bisesti , funzionario al Parlamento europeo, di Aldeno, guarderà la partita di questa sera assieme ad alcuni amici, anche se non mostra una grande fiducia nei confronti della nazionale di Conte: «Sono tifoso milanista ma il mio giocatore preferito è sempre stato Roberto Baggio. Non vedo grande classe nella squadra azzurra e il numero dieci sulle spalle di Thiago Motta ha dato la botta finale...».

Bisesti ricorda che i belgi si aspettano grandi risultati da Courtois e compagni ma sottolinea che in ogni caso per un mese a Bruxelles il clima sarà finalmente sereno: «Qui sono rappresentate tutte le nazionalità, della Spagna alla Francia e all'Inghilterra: questo significa che in ogni caso c'è sempre qualcuno che festeggia. Due anni fa, quando ci sono stati i Mondiali brasiliani, abitavo vicino a un pub: tutte le notti era presente un gruppo che esultava ai gol».

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