I ragazzini di Trento scoprono la pallanuoto
Due anni fa, al primo allenamento di pallanuoto, si presentarono 3 bambini. Ora, tra under 10, under 13 e under 15, la Rari Nantes pallanuoto di Trento ha oltre 50 tesserati.
Un’escalation assolutamente non programmata, tan’è vero che la fame di spazio in acqua sta iniziando a creare problemi di organizzazione ad Asis, la società che gestisce le piscine di Trento. Alla base di questo boom di una disciplina che in città non ha radici particolarmente profonde c’è l’impegno - quasi al limite della cocciutaggione - di due appassionati tecnici della società trentina, Mirco Bertoldi e Renato Giacomelli. I quali hanno avuto la fortuna di «inciampare» nel loro cammino in una delle figure di riferimento della pallanuoto italiana, il team manager e video analista della Nazionale azzurra bronzo a Rio, Francesco Scannicchio.
Originario di Roma, Scannicchio è stato per anni assistente allenatore in A2 e in A1 e per qualche tempo coach in A1 a Latina, oltre che collaboratore dello staff della Nazionale. Un paio d’anni fa la decisione di lasciare il Lazio e di trasferirsi in Trentino. «Una scelta di vita familiare» spiega Scannicchio, «unita all’ambizione di provare ad inaugurare un nuovo percorso partendo da zero». Due anni dopo quella scommessa può dirsi vinta.
«L’arrivo di Francesco ha stravolto positivamente l’ambiente - spiega Giacomelli -. Ha dato energia, organizzazione e visione di futuro». Così, con il patrocinio del Comitato provinciale della Federazione, sono stati organizzati i primi tre campionati a livello amatoriale. Poi, visto l’entusiasmo generato e il crescere a poco a poco dell’interesse attorno alla pallanuoto la proposta di «aprire» alle giovanili.
«La prima volta - spiega Scannicchio - ci trovammo con tre ragazzini. Poi, allenamento dopo allenamento, le cuffiette in acqua diventavano sempre più». Ora la Rari Nantes ha una settantina di tesserati. E parecchi altri frequentano le altre tre società della città: Buonconsiglio, Vivinsport e Snd Nuotatori trentini. «Nel giro di qualche anno abbiamo intenzione di arrivare all’agonismo - spiega Scannicchio - Già ora abbiamo una squadra di under 13 che parteciperà al campionato veneto». Il segno, insomma, che la pallanuoto sta prendendo piede anche in Trentino.
«Quello che a noi interessa non è che questi ragazzini vincano ora, ma che lavorino con impegno ed entusiasmo per diventare dei buoni atleti domani» continua l’allenatore laziale.
«Anche grazie alle imprese della Nazionale alle Olimpiadi sto vedendo grande entusiasmo nei ragazzini e pure nei loro genitori, nonostante i loro figli debbano allenarsi la sera, magari fino alle 22.30, per la mancanza di alternative». Naturalmente fa un certo effetto vedere ragazzini di 10 o 11 anni andare ad allenamento per le 9 di sera, quando i loro coetanei si stanno preparando per andare a dormire. D’altronde, con la penuria di spazi acqua delle tre piscine comunali in città, è impensabile togliere le corsie a metà pomeriggio per fare spazio alla pallanuoto. «In questa situazione - chiude Scannicchio - è chiaro che la prospettiva di una nuova piscina di cui si discute da mesi rappresenta per noi e per le altre società una grande opportunità».