Aquila al PalaTrento per gara 4 di finale contro la Reyer Venezia

di Daniele Battistel

Nuova impresa della Dolomiti Energia che pareggia i conti con la Reyer Venezia alla fine di una cavalcata vincente, ieri sera, al PalaTrento, in gara 4 di finale scudetto.

L'Aquila è rimasta avanti fin dall'inizio e ha chiuso 78-56.

Ora la serie è sul 2-2, la prossima sfida domenica a Venezia.

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Missione compiuta. Con l'ennesima prova di grande energia, aggiunta ad una sagacia tattica che in altre circostanze le era mancata, la Dolomiti Energia ha battuto l'Umana Venezia ritrovando la parità nella finale scudetto. Il 78 a 56 di ieri sera al PalaTrento per i ragazzi di Buscaglia è figlio di un avvio di partita fulminante che ha portato l'Aquila a volare fino al +18 nel secondo quarto. La Dolomiti Energia, inoltre, per la prima volta nella serie ha vinto a rimbalzo (47 a 24) e, nonostante le tante palle perse (ben 19), ha saputo contenere il ritorno di Venezia nel terzo quarto. Da sottolineare, oltre al premio a Hogue come miglior giocatore della partita, la prestazione del capitano Forray: nei minuti in cui lui era in campo Trento ha segnato 31 punti in più degli avversari: impressionante.

Coach Stefano Michelini (ora commentatore Rai) a fine partita faceva notare pure un altro dato, il 37 di valutazione raggiunto da Trento nell'ultimo quarto, contro il -8 di Venezia: cose mai viste. Se in gara 2 e 3 era stata Venezia ? per ammissione dello stesso Tonut ? a cercare di copiare Trento sul piano dell'aggressività in difesa e della corsa, stavolta è la Dolomiti Energia a cercare di imitare l'Umana: palla in post a Beto e uno contro uno spalle a canestro del portoghese contro Peric. La tattica funziona perché il lusitano è in giornata e, quando non finalizza, trova buoni scarichi per gli esterni o per i tagli in area che spaccano la difesa Reyer. Nella propria metà campo la Dolomiti resta molto stretta per chiudere gli spazi in area a Venezia che, allora, deve affidarsi al tiro da 3, ma con scarsi risultati visto il 2/11 del primo quarto. De Raffaele non ci capisce granché e al 7' ha già cambiato l'intero quintetto, ma la mossa non funziona perché Trento vola a +10 e poi, gasata dal ritorno in campo di Dom Sutton, si esalta arrivando a +15, per chiudere a +13 (22-9).

Due bombe di Flaccadori e una di Forray spingono l'Aquila addirittura sul +18, prima che una palla persa (concretizzata da Ejim) e un paio di intuizioni personali di Tonut (il più in vena dei suoi in questo frangenti) non riportino Venezia un po' più vicina. Trento, a differenza di quanto successo nei precedenti della serie, domina ai rimbalzi (27 a 14 il computo all'intervallo, con 8 personali di Beto), ma sparacchia senza mira da fuori (3/9). Al contrario la Reyer aggiusta la mira dall'arco e con due canestri da 3 di Filloy (proprio come in gara 3) e 1 di Bramos sul finale del tempo recupera fino a -9 (40-31). Sutton, osannato dal pubblico al rientro, gioca in pratica con una gamba sola, soffre, ma lotta come un leone, fa numero, regala qualche minuto di riposo a Hogue e Gomes. Bene così. L'impressione è che vederlo in campo dia tranquillità ai compagni. Lui sa di non poter sfruttare la sua solita esplosività, e allora gioca di furbizia, piazza blocchi, fa il tagliafuori, cerca di tenere larga la difesa.

Beto rientra dall'intervallo "on fire" e piazza 6 punti consecutivi concretizzando (con l'aiuto di Hogue) un parziale di 8-0 che, però, la Reyer ricambia all'istante, sfruttando un momento di appannamento dell'attacco trentino, troppo fermo e senza buone spaziature. Dopo la fiammata del portoghese ad inizio del periodo Trento trova solo 6 punti (Forray, Flaccadori, Craft) negli ultimi 5 minuti. Con Sutton in campo la Dolomiti Energia si schiera a zona ma Filloy ed Ejim (rispettivamente 8 e 6 punti nel quarto) riescono molto spesso a perforarla. L'Umana ritrova fiducia (54-46 alla penultima sirena).

I veneziani, però, non hanno fatto i conti con Craft. Rimasto nell'ombra per tre quarti visto che la squadra girava anche senza il suo contributo in termini di punti, il play di Ohio State entra in azione nel momento decisivo. Le sue serpentine in mezzo all'area orogranata innervosiscono Stone e coach De Raffaele (fallo tecnico): Aaron li punisce con tre liberi e un sottomano rovesciato dopo essere passato in mezzo ad una selva di gambe e braccia. Trento ha ormai la partita in mano e a 4' dalla fine la schiacciata di Sutton (bentornato!) regala il +20 all'Aquila mettendo di fatto il sigillo alla partita. Ad un minuto dalla fine i tifosi bianconeri sono tutto in piedi: gara 4 l'hanno vinta anche loro. Quante emozioni al PalaTrento. Quanta adrenalina in una finale scudetto.

Trento e Venezia sono sul 2 a 2. Domenica si torna nell'inferno del Taliercio, ma l'Aquila è più viva che mai. E martedì ci si ritrova in 4mila al PalaTrento: tutto è possibile.


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LA DIRETTA

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«Vedremo qualche ora prima della partita se Dom scenderà in campo.

I ragazzi dello staff medico stanno lavorando come dei matti per metterlo in piedi». Così mercoledì notte Maurizio Buscaglia aveva detto dopo gara 3. E a quella dichiarazione ieri è rimasta l'Aquila basket. Che - com'è giusto che sia in una finale per lo scudetto - non vuol dare più informazioni del necessario agli avversari. Del resto la stessa Reyer Venezia non ha dato notizie sul recupero di Esteban Batista.
Pretattica o prudenza che sia, Buscaglia farà capire soltanto stasera se Sutton sarà in campo per gara 4. Ieri l'ala della Dolomiti Energia si è sottoposta a terapie, lavoro in acqua e cyclette per recuperare il più rapidamente possibile dallo stiramento al bicipite femorale rimediato in gara 2 a Venezia.

L'aspetto positivo è che, durante la seduta di tiro svolta ieri pomeriggio al PalaTrento assieme ai compagni Sutton, corricchiava e non sembrava avere particolari fastidi. La sua presenza stasera, però, è ancora in forte dubbio. Visto da fuori, il clima in casa Aquila pare

comunque sereno. Ieri i giocatori - dopo l'usuale sessione in sala video e la seduta defaticante agli ordini del preparatore Christian Verona - hanno svolto lavori di tiro individuale coordinati dai tre allenatori. Volti distesi, qualche sorriso, ma massima concentrazione, specialmente durante la sessione di tiri liberi che mercoledì, assieme alle troppe palle perse - sono stati il fondamentale tecnico che probabilmente ha condannato Trento.

Stasera (appuntamento ritardato alle ore 21.15 per la diretta tv su Rai 2 e Sky Sport 1) Trento ha un'occasione unica per riaprire la serie e trovare il nuovo pareggio. Senza contare che un'eventuale vittoria vorrebbe dire costringere Venezia a tornare al PalaTrento per gara 6.

Non a caso Aaron Craft conferma che «gara 4 sarà una partita chiave, importante soprattutto per noi». Una gara in cui Trento dovrà riuscire a prolungare fino al quarantesimo minuto l'energia e l'intensità che mercoledì sono durate soltanto tre quarti. «Dovremo trovare il modo di portare a casa una vittoria sul nostro campo, stando attenti alle piccole cose, che spesso in questi casi risultano decisive. Dovremo limitare le palle perse, aumentare le percentuali dalla lunetta, e giocare duro nei minuti finali del match».

Per il vice allenatore Vincenzo Cavazzana in vista di gara 4 Trento deve «ripartire dagli aspetti positivi di gara 3, cioè l'impatto e l'energia che hanno messo i ragazzi». «Sicuramente - continua - ci servirà un briciolo di lucidità nei momenti importanti della partita. Il tesoro di 10 punti che ci eravamo costruiti nel secondo quarto, per esempio, avremmo dovuto custodirlo con più attenzione». Nel frattempo lo staffing coach aquilotto studia piccoli aggiustamenti per limitare l'attacco di Venezia: «Dovremo inventarci qualcosa per togliere ritmo a Venezia, sporcare i loro tiri da 3 punti e lottare ancora più duramente a rimbalzo».

Di fronte ci sarà una Reyer che in questa serie ha vinto sì 2 gare, ma che più che altro ha dato l'impressione di aspettare semplicemente che Trento si spenga da sola a causa delle rotazioni limitate. «Non credo che Venezia stia facendo niente di particolare - è il pensiero di Craft -. Loro stanno segnando tiri importanti quando conta e noi li stiamo sbagliando. Per il resto mercoledì abbiamo giocato una buona partita, ci è solo mancato qualcosa per finire bene negli ultimi due periodi».

Sul fronte veneziano Ben Ortner , protagonista di gara 3 con 10 punti dopo essere stato sacrificato da coach De Raffaele nelle prime due partite a causa del turn over, la vede diversamente: «Gara 4 sarà molto difficile perché loro metteranno in campo ancora più energia e saranno nuovamente spinti dal pubblico. Anche noi, però, possiamo fare meglio, ripartendo dall'intensità difensiva».

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