Atletica, a Londra gli ultimi show di Bolt
Un lustro più tardi l’atletica si raduna ancora a Londra. Nel 2012 furono i Giochi olimpici, da domani l’edizione numero 16 dei Mondiali. Lo stadio, sebbene con capienza ridotta, è lo stesso, pista e pedane sono state rimodernate. Sono trascorsi cinque anni dalle notti a cinque cerchi, ma la star è sempre Usain Bolt. I Giochi inglesi segnarono la definitiva consacrazione del Fulmine, il Mondiale al via ne segnerà il passo d’addio.
L’ultimo atto agonistico del giamaicano sarà diviso tra 100 e 4x100. Niente 200 per il Lampo che potrebbe chiudere la carriera superando quota 20 medaglie d’oro tra Mondiali e Olimpiadi. Imporsi non sarà facile, perchè in stagione non ha corso più veloce del 9«95 di Montecarlo. Nelle grandi rassegne Bolt dà però il meglio di sè, dimenticandosi dei guai precedenti. D’altronde il suo rivale più pericoloso non ci sarà, perchè il canadese Andrè De Grasse, favorito anche sulla distanza doppia, ha dato forfait per un problema alla coscia destra. Occhio quindi agli statunitensi, dal veterano Justin Gatlin al più giovane Christian Coleman. Outsider il britannico Ujah e l’ivoriano Meitè. Per il ruolo di erede di Bolt il candidato numero uno è il sudafricano Wayde Van Niekerk che cercherà gloria su 200 e 400, tentando una doppietta che non riesce dai tempi di Michael Johnson. Nel duello sui 200 potrebbero inserirsi il redivivo giamaicano Yohan Blake e il botswano Isaac Makwala, che sfiderà Van Niekerk anche sui 400.
Ridotte alle briciole le ambizioni di podio in casa Italia. Dopo lo zero di Pechino e Rio ritrovare la luce in fondo al tunnel non sarà semplice, perchè le principali carte da medaglia di una spedizione forte di 36 atleti (18 uomini e altrettante donne) sono solo due. La più accreditata è la marciatrice Antonella Palmisano, quinta a Pechino, quarta a Rio, e vincitrice della Coppa Europa. Gianmarco Tamberi si presenta invece in pedana con il peso di una stagione buttata per l’infortunio al tendine d’Achille. L’uomo dalla barba a metà è tornato in gara a giugno, saltando non oltre i 2.28: per salire sul podio occorrerà salire più in alto. Palmisano e Tamberi gareggeranno domenica 13 agosto.
Domani primo oro nei 10.000 maschili, sabato alle 22.45 la finale dei 100 con l’ultimo show di Bolt.
Intanto la Federazione russa di atletica resta sospesa. La Iaaf ha deciso di prolungare la sanzione inflitta nel novembre 2015 in quanto la Russia «non ci ha ancora dimostrato in maniera soddisfacente di aver costruito una forte cultura antidoping al suo interno nè di aver creato un ambiente che incoraggi le denunce», ha fatto sapere nel suo rapporto Rune Andersen, a capo della taskforce creata dalla Federazione internazionale per occuparsi del caso dopo il rapporto McLaren. La Iaaf ammette che sono stati fatti dei progressi ma non sufficienti per cancellare la sospensione. «Anche se ci sono dei miglioramenti, c’è ancora molto lavoro da fare», ha confermato il presidente della Iaaf, Sebastian Coe.