Bolt e altri in pista: ecco i Mondiali di Londra
L’evento d’addio di Usain Bolt. Così verranno ricordati per sempre i Mondiali 2017 di atletica leggera al via domani a Londra.
Il dio della velocità che ha segnato la storia dello sport, vincendo tutto negli ultimi dieci anni, sarà celebrato sabato sera nella finale dei 100 e poi dell’ultima sua prova, la staffetta 4x100, in programma il 12 agosto. La stella del giamaicano brilla così forte da offuscare, almeno all’inizio, tutto il resto del programma. L’Italia conta su un pattuglia numerosa, 36 atleti, ma le speranze di medaglia sono legate a Gianmarco Tamberi e alle marciatrici Antonella Palmisano ed Eleonora Giorgi nella 20km. È però ottimista il dt degli azzurri, Elio Locatelli: «Confidiamo che questo Mondiale ci faccia uscire dalla zona ‘zero titulì. Siamo pronti».
Parlando dall’appena inaugurata Casa atletica italiana a Londra, il presidente della Fidal, Alfio Giomi, sottolinea che «è anche l’atteggiamento che fa la differenza. Bisogna entrare in gara subito, al primo turno e al primo salto. Un atleta come Tamberi non viene solo per partecipare. Dove può arrivare lo scopriremo in pedana. Anche ragazzi come Filippo Tortu non sono qui solo per fare esperienza. Sanno quello che vogliono ed entrare in semifinale nei 200 è sicuramente un suo obiettivo».
Locatelli ricorda anche la Palmisano, «che ha vinto con autorevolezza la Coppa Europa ed ha alle spalle il quinto posto mondiale di Pechino 2015 e il quarto di Rio 2016. Confidiamo che qui possa marciare da protagonista».
A Londra è assente ancora la Russia per l’ostracismo dopo lo scandalo del doping di stato - solo 19 atleti sono ammessi come indipendenti, tra i quali però il campione in carica dei 110 ostacoli, Sergey Shubenkov, e la forte saltatrice in alto Marya Kuchina - e i pretendenti per le 138 medaglie in palio si moltiplicano. Una, l’oro dei 100 maschili, è già assegnata. Lo ha assicurato Bolt, che si sente in tasca il 12/o titolo iridato: «Non fallirò», ha detto nell’ultima conferenza stampa.
In caso di vittoria con la Giamaica nella 4x100, Usa permettendo, porterebbe a 13 il bottino dei titoli Mondiali, da aggiungere agli otto ori olimpici e ai tre primati del mondo.
Non parteciperà ai 200, più ‘rischiosì anche per la presenza di quello che lo stesso Bolt ha indicato come un suo possibile erede, Wayde Van Niekerk, campione mondiale e olimpico dei 400.
Il sudafricano, che non avrà rivali sul giro di pista, evita gli improbabili paragoni: «Dire che sono il suo erede è troppo - si è schermito oggi -. È difficile anche solo avvicinarsi a quello che ha fatto Bolt. Ha messo l’asticella davvero in alto».
Tra i protagonisti più attesi c’è l’idolo di casa Mo Farah, atteso alla doppietta nei 5 e 10mila. Punta al quarto titolo iridato in carriera nei 1.500 il keniano Asbel Kiprop. Nel salto in alto, il favorito è il qatariota Mutaz Essa Barshim, dominatore della stagione. Tamberi se la dovrà però vedere anche con l’ucraino Bohdan Bondareko e il canadese Derek Drouin.
Nelle gare femminili, grande attesa per la sfida nei 100 tra l’olandese Dafne Schippers e la campionessa olimpica giamaicana Elaine Thompson. Nei 200 la Schippers vuole difendere il titolo iridato ma dovrà vedersela con la bahamense Shaunae Miller-Uibo, che cerca la doppietta 200-400 ma a sua volta nel quarto di miglio avrà da battere la statunitense Allyson Felix. L’etiope Genzebe Dibaba punta alla doppietta 1.500-5.000. Nella 20 km di marcia, Palmisano e Giorgi se la dovranno vedere soprattutto con le forti cinesi. La russa Kuchina andrà a caccia del secondo titolo iridato di fila nell’alto e sembra senza rivali viste le misure sotto i due metri fatte segnare dalle avversarie. Una speranziella di podio per l’azzurra Alessia Trost se trovasse il guizzo giusto.