Messina: «Non dobbiamo fare come la Juve contro il Real»
Per la terza edizione consecutiva (dopo il 2013 e il 2015), l’Italbasket si presenta domani (ore 20.30) ai quarti finale di un campionato europeo.
Stavolta però, a differenza delle due volte precedenti, non ci sarà la Lituania a fare da guardia ai cancelli, bensì la Serbia.
O meglio, i 222 centimetri di Boban Marjanovic, pilastro su cui poggia la squadra di coach Djordjevic e intorno a cui ruota il talento di Bogdan Bogdanovic. Gli azzurri non varcano le colonne d’Ercole dei quarti dal lontano 2003, quando una Nazionale non certo favorita si arrampicò fino al Bronzo. Nessun paragone, solo dato statistico. Il valore dei serbi può essere espresso in molti modi, dalla posizione nel ranking mondiale FIBA: 3 (Italia 35), all’argento olimpico di Rio 2016, dall’argento mondiale al primato nel girone D (4 vittorie e una sola sconfitta contro la Russia di Shved) dell’EuroBasket in corso. Un serbatoio di talenti che può permettersi di perdere, uno dopo l’altro, Teodosic, Kalinic, Nedovic, Markovic, Raduljica, Bjelica e Jokic senza ridimensionare le proprie ambizioni di medaglia.
Il quarto di finale nelle parole del ct Ettore Messina: «La Serbia è senz’altro la squadra più forte che ci è capitato di affrontare in questo Europeo. Siamo fiduciosi ma non dobbiamo commettere l’errore di fare viaggi con la fantasia e pensare di potercela giocare alla pari. Dovremo fare una buona partita e loro dovranno incappare in una serata meno buona - prosegue Messina - perchè se pensiamo di poter giocare contro di loro a viso aperto corriamo il rischio di fare come la Juventus nell’ultima finale di Champions League contro il Real Madrid».