Russia 2018, l'Italia ci crede «Ai Mondiali a tutti i costi»
«Ai Mondiali a tutti i costi». In casa azzurri c’è solo un imperativo: disputare il Mondiale 2018.
Squadra, tecnico e dirigenti hanno fatto quadrato in vista del duplice impegno contro la Svezia, ultima chiamata per i mondiali in Russia. Dai giorni della paura, quando Tavecchio parlava di Apocalisse per l’ipotesi di un Mondiale senza azzurri e Ventura di disastro, si è passati a quelli della volontà. Il calcio italiano, non solo la nazionale, si gioca moltissimo tra Stoccolma e Milano, e tra promesse e iperboli salgono i toni.
«La cosa più importante è che andiamo in Svezia a vincere, cosa che mi auguro di cuore», ha detto, da Roma, il presidente della Figc, Carlo Tavecchio. Non solo i dirigenti: a sentire Alessandro Florenzi, è questione di “vita o di morte” - calcisticamente parlando - anche per i giocatori. «Ognuno di noi sogna di giocare un mondiale nella propria vita, non ci sono riuscito nel 2014 e voglio morire sul campo per giocare quello del 2018», lee prole del romanista.
Sulla stessa lunghezza d’onda di Tavecchio anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò. «Penso che l’atmosfera sia quella giusta, cioè un alto livello di responsabilità: non ci deve essere timore, paura. Usando un termine tennistico, non ci deve essere “braccetto”. Devono andare consci e convinti che abbiamo solo un risultato, che in buona sostanza è quello di passare il turno». «Un doppio turno, quindi non una partita secca, con la partita di ritorno in casa, ci mette in condizione di avere tutto per andare in Russia», conclude Malagò Battaglieri, fieri, convinti di riuscire a guadagnarsi l’accesso al Mondiale i giocatori, perchè l’Italia, come ha sottolineato Alessandro Florenzi, «quando è nei momenti di difficoltà tira fuori il meglio di sè» quindi «vogliamo fare una grande partita». Il giallorosso, che rientra nel giro della Nazionale dopo 13 mesi di assenza, ha usato un’espressione metaforica forte per esprimere tutta la voglia che ha di volare in Russia insieme ai suoi compagni. «Voglio morire sul campo per giocare quello del 2018», ha detto in conferenza stampa ribadendo che lui ed i suoi compagni, tutti, daranno il 150%.
«Non sarà una gara facile ma non lo sarà neanche per la Svezia. Troveranno un’Italia agguerrita. Abbiamo tutti l’obiettivo comune che è quello di andare al Mondiale».
Secondo Florenzi non sarà importante il modulo con cui si affronteranno gli svedesi quanto «il carattere, il modo di mettersi in campo, il fatto di cercare di affrontare questa gara nel miglior modo possibile. È una gara fondamentale per noi, per tante motivazioni. Sappiamo come loro giocano, sono una squadra fisica, molto corta e si muovono tutti insieme - ha continuato - Noi dovremmo cercare di sfruttare le nostre qualità e metterli in difficoltà. Dobbiamo tenere il loro passo dal punto di vista della fame e della cattiveria, allora si che potremo dire la nostra. Siamo certi che faremo bene, non sarà facile ma abbiamo un grande gruppo e su quello sono basate tante delle nostre vittorie». Gli azzurri incontreranno una Svezia ‘orfanà di Ibrahimovic. «La Svezia senza Ibra fa meno paura perchè Ibra è uno dei migliori al mondo ma hanno tanti giocatori molto bravi li davanti che sicuramente non vogliono farlo rimpiangere ma noi abbiamo difensori grandiosi, dei difensori più forti al mondo e quindi non dobbiamo avere paura di nessuno. Non sarà una sfida facile ma non lo sarà neanche per la Svezia che troverà un’Italia agguerrita».