Figc, Tavecchio si è arreso Dimissioni in consiglio
Carlo Tavecchio non è più il presidente della Figc. Il massimo dirigente del calcio italiano ha rassegnato le dimissioni in occasione del Consiglio federale in programma oggi in via Allegri.
La conferma è arrivata all’uscita dal Consiglio del presidente dell’Aia, Marcello Nicchi.
«Ambizioni e sciacallaggi politici hanno impedito di confrontarci sulle ragioni di questo risultato». Nella ricerca delle responsabilità della grave crisi del calcio italiano dopo la mancata qualificazione al Mondiale, è questo - risulta all’Ansa - che Carlo Tavecchio ha detto oggi ai consiglieri della Figc prima di chiedere le dimissioni di tutto il consiglio, ovviamente a cominciare da se stesso.
«Ho preso atto del cambiamento di atteggiamento di alcuni voi», ha poi aggiunto ai consiglieri.
ROUna Giunta Coni convocata d’urgenza per mercoledì pomeriggio come immediata contromisura alla crisi del calcio. È questa - apprende l’Ansa - la mossa immediata di Giovanni Malagò. All’ordine del giorno della Giunta semplicemente «comunicazioni del presidente».
«Il Consiglio federale resta in carica, Tavecchio si occuperà della gestione ordinaria fino a nuove elezioni che dovranno essere indette entro 90 giorni».
Così Gabriele Gravina, presidente della Lega Pro, ha fotografato la situazione in Federcalcio a seguito delle dimissioni del presidente Carlo Tavecchio. «Il commissario non è previsto, ora serve un progetto rivoluzionario e innovativo».
«Prendo atto della decisione del presidente Tavecchio - ha aggiunto Gravina - spero che in tempi brevi vi sia la convocazione di un’assemblea come espressione democratica, nella speranza che tutte le espressioni di questo mondo possano esprimere una progettualità innovativa e rivoluzionaria. Non sono sorpreso dalle dimissioni di Tavecchio, ma dispiaciuto per le modalità di gestione, il presidente avrebbe dovuto darci la possibilità di replicare. Il commissario non è previsto dallo Statuto», conclude.